CATANIA – E venne il giorno. Oggi, più o meno alle 14.00 (presumibilmente più, considerando la latitudine), si svolgerà l’assemblea dei soci della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania.
Al delicato appuntamento, che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) dare una nuova governance (si spera stabile e duratura) all’azienda, parteciperanno la Camera di commercio di Catania (azionista di maggioranza con il 37,5% delle quote azionarie, rappresentata dal commissario straordinario Fausto Piazza, vicino all’ex presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo), quella di Siracusa (12,5%, rappresentata dal presidente Ivan Lo Bello), quella di Ragusa (12,5%, che oggi, dopo le recenti dimissioni del presidente Sandro Gambuzza, non dovrebbe essere rappresentata), l’Irsap (ex Asi di Catania, 12,5%, rappresentata dal commissario Alfonso Cicero, vicino all’ex assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, da tempo in rotta assoluta con Lombardo), la Provincia regionale di Catania (12,5%, rappresentata dal commissario Antonella Liotta, nominata dall’attuale presidente della Regione Rosario Crocetta) e la Provincia regionale di Siracusa (12,5%, rappresentata dal presidente Nicola Bono).
Quanto ai candidati, la Camera di commercio di Catania ha proposto Giuseppe Giannone (modicano, già ad di Conad Sicilia), Nico Torrisi (imprenditore catanese, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Federalberghi), Alfio Pagliaro (catanese, segretario generale della Camera etnea), Giuseppe Consoli (catanese, dirigente della Camera etnea) e Agata Inserra (catanese, sempre dirigente della Camera etnea, quest’ultima in sostituzione di Salvatore Pirrone, ex Irsap, destituito dal Tar perché nominato da Lombardo in regime di bloccanomine). Sostanzialmente sarebbe lo stesso cda della presidenza Giannone meno Pirrone. La Provincia regionale di Catania ha invece proposto Ettore De Salvo (neo capo di gabinetto dell’ente), mentre quella di Siracusa Giovanni Mazzone e Giovanni Di Battista (dirigenti dell’ente). Per quanto riguarda la Camera aretusea, sono stati proposti Enzo Taverniti (ingegnere ragusano, presidente di Confindustria Ragusa), Gaetano Mancini (ingegnere catanese, presidente regionale di Confcooperative e vice nazionale, nonché attuale presidente e ad della stessa Sac) e Roberto Cappellani (segretario generale della Camera di Siracusa). Nessuna indicazione è invece giunta dall’Irsap e dalla Camera iblea.
È bene evidenziare come al confronto di oggi si arrivi dopo due ordinanze di peso del Tribunale di Catania, quella del 20 novembre scorso del giudice Antonino Fichera (che ha annullato la delibera dell’assemblea dei soci del 6 settembre, nella quale venne estromesso il presidente e amministratore delegato Gaetano Mancini) e quella di ieri del giudice Giuseppe Fichera (che ha annullato le delibere dell’assemblea dei soci del 2 e del 7 ottobre).
Per inciso, una sentenza articolata e assai complessa quella depositata ieri dal giudice istruttore Giuseppe Fichera, nella quale non manca chi legge una completa vacatio di poteri dal 6 settembre fino a ieri in seno alla Sac. Il che potrebbe anche fare intendere quale illegittima la stessa odierna assemblea dei soci, convocata dal Mancini nei giorni scorsi. Un elemento tendenzialmente letale, che rischierebbe di prolungare ulteriormente una storia infinita di cui Catania e i catanesi francamente non ne possono più (se non vivessero su di un’Isola all’estremità meridionale del Paese, probabilmente comincerebbero a utilizzare in massa il treno).
Un dato comunque è certo: il Tribunale di Catania ha emesso due precise ordinanze, dissolvendo tutto quanto deciso dai vincitori pro tempore del 6 settembre e rimettendo al comando della Sac Gaetano Mancini.
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