Sadirs e Siad-Cisal contro l'Aran |"Regionali, no a fughe in avanti" - Live Sicilia

Sadirs e Siad-Cisal contro l’Aran |”Regionali, no a fughe in avanti”

Sindacati sul piede di guerra nella riqualificazione del personale
REGIONE
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PALERMO – Sindacati Sadirs e Siad Cisal contro l’Aran sulla riqualificazione del personale regionale e lo smart working. “La proposta presentata dall’Aran è irricevibile, ora il governo regionale deve cambiare passo”. Lo scrive in una nota il Sadirs in vista della riunione convocata per il prossimo 6 luglio. “La semplificazione e la riforma dell’ordinamento professionale devono diventare la priorità del governo – scrive il sindacato – le direttive inviate all’Aran hanno prodotto una proposta irricevibile, lontana da una reale e moderna visione dell’azione amministrativa, dei procedimenti amministrativi, e delle mansioni svolte dai dipendenti. Non basta affermare che si deve rientrare dallo smart working, altra occasione perduta, per recuperare produttività, altra affermazione pro stampa, smentita dai risultati raggiunti, senza affrontare radicalmente la riforma dell’amministrazione e dell’ordinamento professionale”.


Il Sadirs ribadisce quindi la necessità di procedere con la riforma dell’ordinamento professionale “che dia risposte all’esigenza di ammodernamento dell’amministrazione con la riclassificazione e riqualificazione di tutto il personale regionale, anche alla luce dei pensionamenti che determineranno un ulteriore svuotamento degli uffici”.
E ancora, “definizione di una complessiva azione politico amministrativa che determini temporalmente una precedenza alle procedure interne di riclassificazione rispetto ai nuovi concorsi e alle stabilizzazioni” e “avvio delle procedure del rinnovo contrattuale 2019/2021, con l’erogazione immediata della vacanza contrattuale”. Infine, la definizione immediata “delle procedure per la liquidazione delle risorse del salario accessorio dovuto ai dipendenti” e di un “piano di messa in sicurezza di tutti gli uffici regionali e soprattutto un piano straordinario di pulizie”. Quindi un “confronto su smart working, distanziamento, dispositivi di sicurezza e rientro al lavoro dei dipendenti”.

Anche il Siad-Cisal all’attacco: “I ritardi dell’Amministrazione regionale e le forzature dell’Aran Sicilia – recita una nota a firma di Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto – sono inaccettabili: sulla riqualificazione del personale regionale non accetteremo compromessi al ribasso, né scorciatoie che mortifichino i dipendenti a scapito peraltro dei servizi offerti ai cittadini. Chiediamo a tutti di fare un passo indietro e di comprendere che il personale va semmaivalorizzato, altrimenti siamo già pronti allo stato d’agitazione”.

La nota, inviata ieri  all’Aran Sicilia, al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore alla Funzione pubblica Bernardette Grasso, poi prosegue: “Da mesi attendiamo che le promesse e gli impegni vengano mantenuti. Bisogna riclassificare il personale riconoscendole mansioni superiori di tutte le categorie, applicare le progressioni orizzontali al 35% dei dipendenti, rideterminare lo straordinario,adeguare le pensioni, emanare il regolamento per l’anticipazione di Tfr e Tfs e attuare il contratto per i dirigenti. Il Governo si era impegnato a trasmettere all’Aran le nuove direttive sulla riclassificazione e a comunicare le somme a disposizione, cosa mai avvenuta, e ora l’Aran vorrebbe procedere entro il 29 luglio ad accorpare solo le categorie A e B della prima area, senza un soldo in più, lasciando immutato il resto. Uno schiaffo in piena regola per migliaia di dipendenti, di cui il Governo si ricorda solo quando deve farli rientrare in fretta e furia negli uffici senza le necessarie cautele”.


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Commenti

    Leggasi: date i soldi senza fare tante storie. …solo che la “legge” dice altrimenti. Fatevene una ragione…

    vorrei vedere qualche nostro politicante seduto all’ARS fare questi quiz.

    in effetti il **Manuale Categoria D** c’è un minestrone di tutte le competenze della regione siciliana, Legislativo, Ragioneria, Lavoro, Sicurezza, Cad, GIs, Beni Culturali, Biblioteca etc etc, TUTTO DI TUTTO, l’unica soluzione è imparare a “pappagallo” i quiz, pero’ senza un vero costrutto corrispondente lavorativo e formativo, cioè ignorante sei e ignorante resti per le competenze che sono fuori dal tuo lavoro diciamo ordinario, per essere in grado di rispondere senza “pappagallo” ci vuole UN CORSO ma non di quelli online, bisognerebbe ritornare sui banchi e imparare, la Regione ha troppi torti, innanzitutto ha fatto nel passato corsi disparati e inutili alla formazione e del lavoro poi la Regione stessa dovrebbe tener conto che sin’ora questa progressione economica se la sono guadagnati tutti, perchè in effetti TUTTI svolgono mansioni Superiori al loro contratto di comparto, sanno benissimo che ci sono livello A, B C etc, che svolgono mansioni superiori, purtroppo li svolgono ma non gli sono riconosciuti economicamente, in pratica nella Regione ci sono le leggi, le disposizioni e infine ARRANGIATI, se l’intenzione della Regione è di avviare un serio e costruttivo dialogo con i suoi impiegati allora SA cosa è necessario fare, con questi quiz, se l’intenzione è di innescare una battaglia intestina, allora l’obiettivo di riuscirci è quasi raggiunto, basta che faccia un piccolo esempio, visto che la progressione sarà data solo al 35 % (almeno da notizie che so) il restante è tagliato fuori, dunque il 75% escluso diciamo fra quelli A e B, se si attiene nella stretta tipologia del contratto di Appartenenza la Regione potrebbe avere parecchi problemi, quindi Regione fa come ti pare, per parafrasare il nostro Governatore quando si lamenta che l’80% etc etc, di certo non va negli uffici regionali e comunque rischierebbe che stavolta il suo lamento si avveri.

    DENUNCIATE INVECE CHE I DIPENDENTI REGIONALI IN DAD NON TIMBRANO PER L’ORARIO SVOLTO QUESTO ACCADE DOPO MARZO 2020 AD OGGI SINDACATI COLLUSI

    Progressione Economica Orizzontale Statale

    Ragioneria Generale dello Stato, confermata dal Dipartimento della Funzione Pubblica, e mai smentita dall’Aran, per cui è da intendersi come “non più del 50% degli aventi diritto in ciascun anno”, mentre recentemente la Corte dei conti della Toscana con sentenza n. 288/2020, ha, invece, affermato che le progressioni economiche orizzontali si possono ritenere legittime se destinate a non più del 35% dei dipendenti.

    ED ECCO SPIEGATO IL 35%
    PERO!!!!!

    in base all’art.5 del CCNL del 31.3.1999, tutti i lavoratori, potenzialmente interessati, hanno diritto di essere valutati per le prestazioni rese ed i risultati conseguiti nell’anno cui si riferisce la procedura selettiva della progressione economica orizzontale;

    art. 23 del D.lgs. 150/09 (cd, decreto Brunetta)
    Le progressioni economiche sono attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di dipendenti, in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione

    L’Art. 16 ccnl 2016/2018 del comparto funzioni locali

    La norma prevede che le progressioni economiche orizzontali siano attribuite in relazione alle risultanze della valutazione della performance individuale del triennio che precede l’anno in cui è adottata la decisione di attivazione dell’istituto, tenendo conto eventualmente a tal fine anche dell’esperienza maturata negli ambiti professionali di riferimento, nonché delle competenze acquisite e certificate a seguito di processi formativi.

    In conclusione è nel piano formativo dell’ente, quindi in fase programmatoria che si “organizza” tale parametro. Ed è nel piano formativo, che l’ente decide il peso da attribuire al concreto corso proposto e approvato, in modo che di esso se ne tenga conto in fase di valutazione del parametro.

    DOMANDA: DOVE SONO I CORSI FORMATIVI???? quindi la colpa di mancanza dei Corsi Formativi è della Regione e ad ogni modo non vi sono i Quiz, ma nella valutazione della performance individuale che si misura, anno per anno.

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