"Sala delle Lapidi ormai arranca| Partecipate e conti le emergenze" - Live Sicilia

“Sala delle Lapidi ormai arranca| Partecipate e conti le emergenze”

Alessandro Anello, capogruppo di "Per Palermo con Fabrizio"

Proseguono gli incontri di Livesicilia con i capigruppo del consiglio comunale di Palermo.

ALESSANDRO ANELLO
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3 min di lettura

PALERMO – “Sala delle Lapidi arranca, sembra quasi di assistere a un consiglio di fine sindacatura. La maggioranza non è compatta, non ha un’unica linea e abbiamo all’orizzonte vere e proprie emergenze: il bilancio, le partecipate e l’economia”. Non usa mezzi termini Alessandro Anello, capogruppo della lista “Per Palermo con Fabrizio”, ex assessore della giunta Cammarata e consigliere vicino a Francesco Cascio, che ha seguito nel ritorno a Forza Italia. “La nostra era una lista che nasce come moderata e di centrodestra, basta guardare gli eletti per capire che è quella la nostra estrazione”, continua Anello, ospite di Livesicilia per il ciclo di incontri con i capigruppo del consiglio comunale di Palermo.

“In questo momento ci sono tre emergenze su cui il consiglio dovrebbe esprimersi al più presto – dice il capogruppo – Anzitutto il bilancio consolidato e quello di previsione: i conti sono un disastro, come scopriamo giorno dopo giorno, anche se nel 2012 l’allora Ragioniere generale, che poi è quello che Orlando ha scelto ora, ha certificato che erano in ordine. Poi ci sono le partecipate, di cui bisogna rivedere i contratti di servizio e per le quali è necessario intervenire, specie in riferimento a Rap e Amat. E infine le attività produttive, con un Suap in cui regna il caos”.

Anello, vicepresidente della commissione Attività produttive in questa consiliatura come nella precedente, punta il dito proprio contro il settore. “Tutto quello che ruota attorno alle attività produttive riscontra grandi problemi. Bisogna studiare alcune modifiche al regolamento dehors, visto che è scaduta la proroga del 30 aprile e che anche il Pgtu è ormai vecchio. Prevedeva due Ztl, ben diverse da quella attuale, ed è assurdo che nell’anno di Palermo capitale della cultura le aziende siano penalizzate. Per ogni dehors autorizzato potrebbero nascere due o tre posti di lavoro, come ci dicono le associazioni di categoria, e questa situazione di stallo limita lo sviluppo specie nelle borgate marinare e in centro storico, dove le strutture vanno smontate ogni sera. Siamo alle porte dell’estate e già ci sono aziende che aspettano”.

Altro tema caldo è la modifica dell’articolo 5 del regolamento sul commercio, che limita le aperture in centro di negozi da più di 200 metri quadrati. “Dobbiamo salvaguardare i mercati storici, ma siamo pronti a discutere di tutto il resto anche per ridare fiato a via Roma, unico grande asse viario rimasta fuori da tutto”. E ancora i piano Farmacie: “E’ scaduto dal dicembre del 2016 ed è basato peraltro sul censimento del 2010: se ne potrebbero prevedere almeno altre cinque, creando almeno una ventina di posti di lavoro, perché non farlo? Il problema è che il Comune è fermo, a causa di un rimpallo di competenze tra uffici, e l’amministrazione non riesce nemmeno a dare il via libera alle 29 nuove sedi che hanno già il decreto regionale di assegnazione, con Partinico o Castellammare che hanno fatto meglio di noi. Orlando in quattro anni ha cambiato altrettanti dirigenti alla Pianificazione territoriale, ma non è venuto a capo del problema: 23 farmacie hanno già una sede, mentre altre sei hanno bisogno di un intervento perché non trovano locali liberi. Uno stallo inspiegabile”.

Ma a Sala delle Lapidi, secondo Anello, è la maggioranza a mancare: “Non hanno una linea comune, anche quando si è discusso di Hotspot non avevano i numeri in Aula. Sinistra Comune prova a condizionare i lavori, il Pd è alle prese con vicende interne e non riesce a incidere, i consiglieri delle liste civiche ormai sono pochi, Sicilia Futura ha una linea poco chiara e non me ne voglia il mio amico Tamajo. Anche le opposizioni non sono compatte, con il M5s, il blocco di forze che si rifacevano a Ferrandelli e il gruppo di Forza Italia. Un quadro frastagliato che blocca il consiglio e non lo mette in condizioni di lavorare al meglio”.

 


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