Saldi, vendite sotto il 40%: allarme per il settore commercio

Saldi, vendite sotto il 40%: allarme per il settore commercio

Cidec: "Posteggi, tasse e pochi eventi sono i problemi delle imprese"

CATANIA – Calo di vendite anche del 40% e sfiducia totale. A quasi 60 giorni dall’inizio dei saldi è questo il  bilancio dei commercianti delle piccole e medie imprese di Catania città.

“I Saldi – spiega il segretario Lorenzo Costanzo della CIDEC (Confederazione Italiana dei Commercianti)  – non rappresentano più il fine stagione, visto che i grossi gruppi commerciali con la scusa della carta Fidelidy applicano sconti gia a inizio stagione. Da una nostra indagine, la categoria manifesta sfiducia e crede che si stia rivolgendo troppa attenzione alla grande distribuzione organizzata on-line, dimenticando invece, gli storici negozi del centro che hanno reso grande Catania – prosegue Costanzo – la clientela viene attirata nei mega centri commerciali da spot pubblicitari televisivi ed eventi domenicali, a discapito delle piccole e medie attività; la battaglia contro questa concorrenza sleale va combattuta, con eventi mondani e culturali, linee di trasporti pubblici finalizzati allo shopping in sinergia con i parcheggi”.

“Bisogna contrastare la concorrenza schiacciante della grande distribuzione, pertanto va incentivato l’acquisto con “ benefit”  da spendere nel circuito dei negozi del centro ma soprattutto cercare una intesa su come arginare questa lenta agonia che coinvolga tutti gli esercizi commerciali della città”.

“Non abbiamo recuperato terreno – afferma il segretario – neanche con l’aumento della percentuale di sconto. Prevale un pessimismo diffuso sul futuro delle nostre attività. A febbraio potevamo anche andare in ferie!”

“Si sta avverando – conclude Costanzo – quanto avevamo affermato  all’inizio dei saldi: non c’è nessun progetto di sviluppo da parte dell’Amministrazione per il commercio, troppi dimenticano quanti negozi c’erano  in  centro fino a 10 anni addietro, il salotto di Catania! Ormai le grandi aziende come Amazon, con i loro mezzi di comunicazione, lanciano  offerte che sono lo specchio per le allodole, si vende sotto costo con addirittura la consegna a casa entro poco tempo. Tutto questo si chiama concorrenza sleale!”

“Sono molte le merceologie sotto scacco di questa maledizione che ha fatto registrare 60.000 chiusure nel 2024, pertanto si invitano i rappresentanti delle associazioni di categoria di confrontarsi tutti insieme per trovare delle risposte efficaci per una rilancio dello sviluppo del  commercio nel centro storico, puntando sulla qualità, il contatto umano, la serietà e il nostro splendido centro cittadino. Sono queste le armi a disposizione dei negozi “reali” del centro città, facciamo in modo che anche i clienti riscoprano e apprezzino questi valori umani”.


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