Sale la tensione a Gela | Blocchi davanti alla raffineria - Live Sicilia

Sale la tensione a Gela | Blocchi davanti alla raffineria

Il sindaco di Gela, Domenico Messinese, tra gli operai in protesta davanti alla raffineria

Traffico paralizzato sulle strade per Catania e Licata. FOTO I sindacati: "Mercoledì sciopero cittadino".

la protesta dei lavoratori dell'impianto
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GELA (CALTANISSETTA) – Traffico paralizzato, dalle 4 di stamani, alle porte di Gela, sulle strade per Catania e per Licata, a causa dei blocchi organizzati dai sindacati confederali, dai lavoratori dell’indotto e dai dipendenti diretti del petrolchimico dell’Eni che protestano contro la chiusura della raffineria e contro la sua mancata riconversione in “green refinery”. Fermi da oltre due anni ed esauriti tutti gli ammortizzatori, i lavoratori delle imprese appaltatrici rischiano il licenziamento perchè non sono stati mai aperti i cantieri concordati con il protocollo d’intesa del novembre 2014,che avrebbero dovuto realizzare opere per 2,2 miliardi di euro in Sicilia. Cgil, Cisl e Uil parlano di “Inganno di Stato” e puntano il dito contro l’Eni e il governo, che più volte hanno definito la “vertenza-Gela” ormai risolta.

Renzi venne ad annunciarla in municipio la vigilia del Ferragosto del 2014. Ma a distanza di due anni dall’accordo e quattro dalla fermata degli impianti, tutto è bloccato perchè Stato, Regione, Comune, Eni e parti sociali non sono ancora riusciti a siglare l’accordo di programma, indispensabile per definire tempi e modi di intervento nelle bonifiche, negli insediamenti produttivi e nella riconversione biologica della raffinazione. “E’ iniziata stanotte – dice il segretario provinciale della Cgil, Ignazio Giudice – una mobilitazione lunga e faticosa per impedire che dopo la raffineria chiuda anche la città”. “Ci appelliamo a Renzi – aggiunge Giudice – perchè dia risposte a favore di disoccupati, precari, nuovi poveri e commercianti, non con elemosine ma con una legge speciale per Gela che garantisca salute e lavoro”.

*Aggiornamento ore 11.15
Domani, il programmato sciopero nazionale dei chimici, a Gela, si trasformerà in sciopero cittadino con manifestazioni e cortei, in difesa “dell’economia della città”. Lo hanno annunciato Cgil, Cisl e Uil che hanno avviato confronti con commercianti, artigiani, agricoltori e pubblico impiego per dare, dicono, “una massiccia risposta di mobilitazione generale a Eni e governo, a sostegno della vertenza Gela”. Per penalizzare, con la giornata di lotta, i profitti dell’Eni su produzione di impianti, pozzi petroliferi ed approvvigionamento di metano, i sindacati hanno deciso di bloccare anche la stazione di rilancio del gas libico che giunge a Gela, in contrada “Bulàla”, attraverso il grande gasdotto sottomarino “Greenstream”. Ai blocchi sulla statale 115, per Licata, e sulla 117 bis per Catania (all’altezza della sede Enimed), si sta per aggiungere un terzo presidio che fermerà il traffico anche sulla Gela-Vittoria. Si potrà uscire o arrivare in città solo dal mare.


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