Divorzio tra Salone e Tranchida | E fra i due volano gli stracci - Live Sicilia

Divorzio tra Salone e Tranchida | E fra i due volano gli stracci

Francesco Salone

L'ex consigliere: "Si è piegato a veti inaccettabili". La replica: "Solo astio"

Le Amministrative a Trapani
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TRAPANI – Una riunione notturna con uno scontro accesissimo il cui epilogo è stato subito chiaro ai presenti: addio a una delle strane alleanze di questa campagna elettorale trapanese, quella tra la lista dei Futuristi di Francesco Salone e l’ex sindaco di Erice e Valderice Giacomo Tranchida, che corre per la poltrona più importante di Palazzo D’Alì. Una rottura che era nell’aria da qualche ora e che è stata ufficializzata con una durissima nota dell’ex consigliere comunale, a cui Tranchida ha risposto per le rime. Salone ha messo nero su bianco i motivi della lite: il no del candidato sindaco all’inserimento in lista con i Futuristi di Francesco Briale. Sull’ex assessore della giunta Damiano, infatti, sarebbe caduto il veto da parte di altri due alleati di Tranchida, Giuseppe Guaiana e Giuseppe La Porta, che Salone delinea come “un vero e proprio ricatto personale”. L’attacco è durissimo: “Una esclusione subita passivamente da Tranchida , un veto ingiustificabile e inaccettabile”.

L’addio definitivo in una agitatissima riunione di alcuni giorni fa: Salone ha chiesto a Tranchida di opporsi al veto su Briale ma davanti al diniego di quest’ultimo il tavolo è saltato. “Dal candidato sindaco di una coalizione mi sarei aspettato una maggiore fermezza nel rispetto degli accordi di lealtà”, le parole dell’ex consigliere comunale che ha ricordato anche il proprio passo indietro dalla candidatura in virtù del rinvio a giudizio per truffa al Comune di Trapani subito alcuni giorni fa. “Una vicenda giudiziaria – ha sottolineato – ancora tutta da chiarire ma ho saputo e voluto fare un passo indietro per non turbare la formazione delle liste”. Dopo avere attaccato Guaiana e La Porta “che alla precedente amministrazione hanno fatto da vera stampella per tutto il mandato”, il mirino si è spostato sull’ex alleato: “Credevo che tanto attivismo e tanto annunciato civismo al di fuori dei partiti avrebbe catalizzato l’attenzione sui programmi, sull’analisi dei problemi dei trapanesi e sulle soluzioni da adottare. Invece a nulla di tutto ciò ho assistito. Temo, a questo punto, che siano vere le voci dei detrattori di Tranchida per cui il fine, ovvero diventare sindaco, giustifichi i mezzi”.

Parole che hanno dato vita all’immediata replica di Tranchida, il quale parla di “decisioni collegiali della coalizione” e bolla le parole di Salone come uno “sfogo amaro e astioso, accentuato sicuramente dalle vicende giudiziarie che mi auguro – ha aggiunto – lo vedano presto riscattarsi”. L’ex sindaco di Erice e Valderice poi rincara la dose: “Chi ha pensato, erroneamente, di salire sulle mie spalle facendosi calcoli e conticini su seggi e seggiole, che alla luce delle collegiali decisioni politiche della coalizione sembrano non tornare, alla fine si ritroverà comunque insoddisfatto, anche perché l’imbuto della disponibile pazienza inizialmente raccoglie sempre tanto ma alla fine filtra e seleziona. Di certo non mi faccio tirar la giacca, ieri come domani, da alcuno”. E ancora: “Chi vuol contraddistinguersi per le polemiche lo faccia. Il mio pensiero sarà invece concentrato nell’affrontare le emergenze vere che mortificano i trapanesi ed al contempo nel rilanciare la città”.

La coalizione a sostegno di Tranchida, dunque, scende da otto a sette liste in virtù dell’addio dei Futuristi che ora guardano al ritorno nel campo del centrodestra, dove Forza Italia, la Lega e i sovranisti dell’ex deputato regionale Livio Marrocco stanno dialogando per la convergenza su quello che potrebbe essere il quinto candidato sindaco di Trapani: possibile anche il semplice inserimento di alcuni nominativi all’interno di liste già in via di composizione. Alla finestra Vito Galluffo, il candidato sindaco di ispirazione socialista che potrebbe raccogliere altre adesioni attorno al suo nome, mentre continuano la loro strada in solitaria il grillino Giuseppe Mazzonello e l’ex editore di Telescirocco Peppe Bologna


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