Quattordici milioni di euro per definire il rapporto con le strutture private accreditate e contrattualizzate del servizio sanitario regionale. È l’ammontare delle risorse destinate dalla Regione ai privati convenzionati, attraverso un decreto dell’assessorato della Salute.
La distribuzione delle economie registrate nel corso 2022 ha consentito di porre fine a una complessa attività di negoziazione con i soggetti interessati, permettendo di rispondere ai bisogni di salute espressi nei Distretti sanitari territoriali.
“Allo stesso tempo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – il governo sta lavorando per definire, in maniera condivisa e a valere per il 2023, criteri omogenei e uniformi che possano garantire appropriatezza di prestazioni sanitarie e la capillare erogazione delle attività nell’intero ambito regionale nel rispetto degli aggregati di spesa, anche in relazione al prossimo riparto delle risorse finanziarie”.
Cimest: “Schifani e Volo di parola per rimborsi laboratori”
“Siamo lieti che la Regione siciliana abbia individuato le risorse per rimborsare le prestazioni erogate dalla specialistica accreditata esterna nel corso del 2022, considerato che la tardiva comunicazione dei budget, avvenuta a novembre dello stesso anno, aveva creato diseguaglianze nella rimborsabilità. Il presidente Schifani e l’assessore Volo sono stati di parola, dopo aver preso l’impegno nel corso dell’incontro dello scorso 5 aprile con i rappresentanti dell’Intersindacale”.
Lo affermano i coordinatori del Cimest, coordinamento Intersindacale di medicina specialistica ambulatoriale di territorio, Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso.
“Attendiamo ora – proseguono – che il presidente Schifani e l’assessore Volo tramite il Dasoe riconoscano alle strutture accreditate esterne l’ulteriore somma stanziata dallo Stato per il 2022 pari a circa 7,5 milioni di euro che rimborsi le prestazioni eseguite in extra budget nel corso del 2022. Ricordiamo che lo Stato aveva stanziato per la Sicilia 50 milioni di euro per le maggiori richieste di prestazioni specialistiche a seguito della pandemia e che da quella somma, 42.5 milioni sono già stati assegnati agli ambulatori pubblici”.