PALERMO – Qual è il confine tra “pazzia” e “sanità mentale”? C’è una linea netta di demarcazione? Quali sono i sogni e i desideri di chi aiuta gli altri a “guarire”? E ancora: esiste un cammino interiore attraverso cui ci si può salvare? Al fantomatico centro di salute mentale “Rocca de Guelfón” arrivano undici singolari pazienti. Toccherà a una schiera di professionalissimi e zelanti medici accoglierli e aiutarli a ricomporre il puzzle delle loro vite, a scavare tra i ricordi, a trovare un senso per esistere.
Serena Manfrè, scrittrice-giornalista siciliana trapiantata in Spagna, ci prende per mano e ci invita a varcare con lei la soglia del centro “La Rocca” per percorrerne i corridoi, le stanze e le antiche scalinate e per osservare le piante immortali e gli animali bizzarri che lo abitano. Questo significa immergersi in un mondo misterioso nel quale i contorni si sfumano e il desiderio si impone come unica legge. In questo luogo magico, che è anche simbolo dell’anima, c’è poi l’Amore a farla da padrone, a imporre le sue regole, mentre il tempo – che è “altro” da Kronos, dal tempo degli orologi – contempla come i ruoli in principio “designati” siano in verità effimeri e a volte destinati quasi a invertirsi.
“Salvami l’anima”, edito dalla Edizioni Smasher, è una favola moderna e dal finale felice che ribalta le classificazioni psichiatriche. Una storia in cui al palpito della fantasia si fonde quello delle umane realtà dei suoi personaggi impegnati a raggiungere dei propri desideri. Il linguaggio è diretto e brillante e i dialoghi vivi e perciò coinvolgenti. Il libro è arricchito dalle suggestive immagini di Amalia Caratozzolo, che firma anche la copertina. Le illustrazioni, realizzate con l’antica tecnica della xilografia, saranno in mostra durante le presentazioni in Sicilia.