Salvini, i migranti e le malattie | Il medico: "Ecco qual è la verità" - Live Sicilia

Salvini, i migranti e le malattie | Il medico: “Ecco qual è la verità”

Secondo il ministro detengono il "record" di scabbia e Tbc. Gli risponde il responsabile di medicina delle migrazioni del Policlinico Mario Affronti.

PALERMO – “A tutti è garantito il diritto alle cure, agli immigrati purtroppo il record di Tbc e scabbia”. Così Matteo Salvini aveva replicato al direttore di Pediatria d’urgenza del policlinico “S.Orsola” di Bologna, che aveva parlato di effetti negativi del dl sicurezza sui minorenni immigrati e negato il legame tra gli sbarchi e il ritorno di alcune malattie come scabbia e Tbc (tubercolosi). Parole che hanno attraversato l’Italia e che da alcuni sono state mal digerite, anche a Palermo: il dottor Mario Affronti, responsabile del servizio di medicina delle migrazioni al policlinico “Paolo Giaccone”, le rispedisce al mittente.

“Oggi il problema è che le migrazioni vengono raccontate male e non secondo verità – sostiene Affronti –. Panico morale e crisi migratoria sarebbero le parole chiave per descriverla, quando invece  si tratta di un fenomeno ormai strutturale e necessario. Così parlano i dati economici e socio-politici, e anche quelli riguardanti la salute. In questo momento storico in cui l’informazione si incarna nell’occhio, la rappresentazione ha modificato la realtà. Il cliché è sempre lo stesso: sono molti, tolgono il lavoro agli italiani, sono facilmente dediti alla delinquenza e sono poveri e malati, di quelle malattie che eravamo riusciti a debellare nel nostro territorio”.

Sul ritorno di malattie come Tbc e scabbia, il ministro aveva aggiunto: “Purtroppo l’Africa non ha le stesse condizioni igienico-sanitarie di casa nostra”. Affronti risponde coi dati: “La Tbc in Italia non è mai scomparsa, la scabbia potremmo dire che è di casa… Comunque i migranti in teoria pericolosi per la nostra salute sarebbero quelli forzati, ma quelli non sbarcano nemmeno più. Ricordiamo invece che i migranti economici sono più di cinque milioni e che col loro lavoro regolare ci danno una grossa mano. Inoltre – continua – se consideriamo le condizioni del viaggio che questi ragazzi devono affrontare dal sud-Sahara per sperare di arrivare in Europa, e se consideriamo questi pochi casi di malattia, ci rendiamo conto che anche per loro vale il cosiddetto ‘effetto migrante sano’. I dati del nostro ambulatorio di medicina delle migrazioni del policlinico di Palermo, per esempio, dicono che su 18 mila migranti arrivati a Palermo nel 2016, solo il 2% è stato portato nei reparti di pronto soccorso e solo l’1% è stato ricoverato”.

Cosa c’è di vero nelle parole di Salvini? Per Affronti “non bisogna dimenticare che queste persone non cercano qualcosa di più come avviene per i migranti in generale, ma qualcosa di meno: meno sofferenza, meno abusi, meno torture. Non dimentichiamo, inoltre, che la tubercolosi può essere definita una malattia della povertà e della deprivazione sociale. Sono queste le condizioni che la favoriscono, veri e propri determinanti negativi di salute. Comunque non c’è alcuna ‘esplosione di scabbia e Tbc’. La Tbc in Italia continua a scendere, anche negli immigrati, anche se i dati ci dicono che loro corrono un maggior rischio di malattia rispetto agli italiani”. L’esperienza del medico è legata alla storia dell’ambulatorio che dirige, ufficialmente aperto dal 2000 ed evoluzione naturale di un’attività di volontariato all’oratorio di Santa Chiara, a Ballarò. Esperienza che lo porta a parlare di “sindrome di Emilio Salgari, ovvero la paura di malattie esotiche espressa da persone che però non hanno mai visto nessuno soffrirne. Proprio come Salgari scriveva, e molto bene, di posti dove però non era mai stato”.

L’attenzione mediatica e politica sarebbe concentrata sull’obbiettivo sbagliato. “Il bisogno di salute, che noi pensiamo sia di natura infettivologica, in realtà è tutt’altro – afferma Affronti –. Io curo diabetici, obesi, ipertesi, sindromi metaboliche: le malattie degli occidentali adesso ce le hanno pure gli immigrati, e per prevenirle ci vorrebbe un forte intervento pubblico. Il bisogno di salute è forse la tubercolosi? La scabbia? O magari la più opportuna prevenzione delle malattie croniche?”.

La salute sarebbe una pedina di uno scacchiere ben più vasto. “Quando succede che i più deboli non vengono salvaguardati, tutti rischiamo molto. Non si tratta solo di salute, ma anche di diritti. Ricordo la gravità del ‘caso Diciotti’, quando il ministro dell’Interno è stato salvato dal Parlamento in nome di un non ben specificato interesse dello Stato. Al riguardo la Costituzione è chiara: essa salvaguarda sempre e comunque l’individuo, che viene prima dello Stato. In Italia tutti nasciamo e cresciamo così, anche i migranti. Ricordiamoci che non sempre ciò che è legale è giusto”.


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