"Salvini la pagherà con il voto | Spero in un governo istituzionale" - Live Sicilia

“Salvini la pagherà con il voto | Spero in un governo istituzionale”

Intervista a Giorgio Trizzino (M5S). "Il Movimento è stato tradito. Noi siamo le vittime".

Giorgio Trizzino, medico siciliano, fondatore della Samot, deputato a Cinque Stelle, figura garbata in un mondo vociante. Da qualche tempo scrive post assai pungenti sul Capitano che esibisce il rosario nei comizi, per via della nota crisi. Qui conferma l’ostilità. Sono i cocci che restano, in amore e in politica, quando qualcuno ha già tirato tutti i piatti.

Onorevole Trizzino, la mossa di Salvini era imprevedibile?
“No, credo proprio di no”.

E come vi sentite?
“Colpiti da una delusione cocente, come accade a chi viene tradito. Matteo Salvini non è cambiato, è rimasto uguale a se stesso”.

Cioè?
“Un uomo politicamente cinico, animato da orizzonti che non guardano all’interesse del Paese ma al suo e del suo partito. Lo si nota dal suo sport preferito: promettere quello che sa che non potrà mantenere”.

E voi? Siete candidi?
“Noi abbiamo forse peccato di ingenuità e di correttezza, presentando le cose buone quando le facevamo davvero. Lui, che ha fatto molto poco, è il campione delle promesse sempre nuove. E irrealizzabili”.

Scusi, vi siete fatti sorprendere.
“Già, sempre colpa nostra è… M5S colpevole di non essere andato con il Pd. M5S colpevole dell’accordo con la Lega. M5S colpevole se ci sarà un governo tecnico. Sempre noi, solo noi…”.

E invece? Che figura ci fate, adesso, dicendo peste e corna dell’alleato di un momento fa?
“Non c’erano alternative, dopo le elezioni, se non riconsegnare l’Italia a un governo tecnico, a un Monti Due. Abbiamo cercato di compiere un tentativo con una forza diversa dal Movimento che si dichiarava disponibile a occuparsi degli stessi bisogni. C’era un contratto, proprio perché non ci fidavamo del tutto, e c’è stato un voltafaccia. Salvini ha tradito quell’impegno. Ma gli italiani sono leali, non sopportano chi manca alla parola data. La pagherà nelle urne”

Ne è proprio convinto?
“Sì. Ed è bene dare a ognuno il proprio ruolo. Noi siamo i traditi. Noi siamo le vittime”.

Ma avete perso una barca di voti, nel frattempo.
“Perché abbiamo il coraggio della schiena dritta. Noi non vendiamo illusioni”.

Cosa succederà? Lei cosa auspica?
“Non ho la palla di vetro. Io spero che ci sia un governo istituzionale, non di centrodestra, che eviti il voto a breve termine, nell’interesse del Paese. E credo che in Parlamento ci sia la volontà di essere costruttivi, responsabili e di salvare la finanziaria”.

Di Maio ha commesso errori?
“Non penso”.

Suvvia, onorevole, neanche uno?
“L’unico errore forse è stato l’avere fiducia nei patti che si stringono tra gentiluomini. Un errore comune alle persone perbene”.

Lei, da siciliano, ha sofferto per la convivenza con i leghisti?
“Ho incontrato tra di loro molti colleghi perbene. Le ricordo che, pur votando la fiducia, non ho votato i decreti sicurezza. Sono un cattolico, non posso dialogare con chi pensa che i migranti debbano essere abbandonati al loro destino”.

Si è mai pentito di essersi candidato? Risposta secca, onorevole: sì o no.
“No, no e no”.

Sono tre, ne bastava uno.
“Ne aggiungo un quarto e, le chiedo una cortesia, lo scriva tutto maiuscolo: NO!”.

 

 

 

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