Si doveva chiamare Samuele il bimbo che portava in grembo Selene, l’infermiera trovata morta stamattina, assieme al marito e al suocero, sotto le macerie della palazzina crollata a Ravanusa per l’esplosione provocata dal gas del metanodotto.
‘Una vita stroncata sul nascere’
“Non la conoscevo personalmente, abitavano a Campobello e io sono qui da due anni – dice don Filippo Barbera – Certo, è una vita stroncata sul nascere, Selene doveva partorire tra pochi giorni il piccolo Samuele: è una famiglia annientata. Dobbiamo continuare a pregare e a sperare”.