Palermo, due indagati per il caso Farinella

Sanità, il caso Farinella: indagati il deputato e l’ex direttore sanitario

L'inchiesta e le intercettazioni

PALERMO – La punizione del dirigente dell’ospedale Di Cristina Desiree Farinella aveva creato tensioni nel mondo sanitario e politico.

Secondo la Procura di Palermo, qualcuno avrebbe superato il limite. Lo confermerebbe il contenuto degli audio registrati da Farinella e consegnati alla magistratura.

Due indagati

Il deputato regionale di Forza Italia Gaspare Vitrano e l’allora direttore sanitario Gaetano Buccheri sono indagati per tentata violenza privata nei confronti di Farinella.

L’anno scorso, quando era responsabile della direzione medica di presidio del “Di Cristina”, Farinella fu trasferita (oggi lavora al Policlinico) dal neo commissario straordinario dell’ospedale Civico, Walter Messina.

La vicenda era esplosa dopo una lettera inviata a “La Repubblica” dalla madre di un bambino ricoverato alla Nefrologia pediatrica del Di Cristina, la quale contestava “gravi disservizi” nel reparto. Seguì la durissima reazione del presidente della Regione, Renato Schifani, che, dopo essersi scusato con la donna, chiese ai vertici dell’azienda Civico, da cui l’Ospedale dei Bambini dipende, di verificare cosa fosse accaduto e adottare i provvedimenti necessari.

Qualche giorno dopo il neo commissario Messina con uno dei suoi primi atti decise di trasferire e demansionare la professionista. Colleghi e sindacati protestarono per difendere Farinella, di cui tutti sottolinearono la grande professionalità. Ritenevano che fosse diventa un capro espiatorio, epurata con un provvedimento di giustizia sommaria.

Il Dasoe (il Dipartimento dell’assessorato alla Salute) guidato da Salvatore Requirez scrisse a Messina che i provvedimenti adottati nei confronti di Farinella sono “non correlabili alle risultanze ispettive” peraltro correttamente notificate all’azienda ospedaliera. Neppure i carabinieri del Nas avevano riscontrato responsabilità della dirigente per le carenze segnalate dalla mamma della piccola paziente. Perché scattò la punizione?

L’inchiesta e le registrazioni

L’inchiesta che vede coinvolti Vitrano e Buccheri ricostruisce ciò che accadde prima del trasferimento. Avrebbero esercitato pressioni sulla Farinella affinché si facesse da parte.

Non sapevano che la dirigente aveva registrato la conversazione. Allegò l’audio ad un esposto presentato alla magistratura tramite l’avvocato Massimo Motisi. Non aveva alcuna intenzione di subire in silenzio il torto subito.

Il 23 gennaio Farinella viene convocata dal manager Roberto Colletti. Le annuncia che il suo incarico sarà revocato. Così era stato “deciso in assessorato”. Ed invece Colletti ci ripensa – “non lo faccio”, dice commosso – anche perché sa che da lì a poco lascerà l’incarico. Gli subentrerà Messina.

La mattina del 31 gennaio 2024, la dottoressa Farinella viene convocata nella stanza del direttore sanitario Buccheri. La convocazione è stata prima annunciata per telefono. Farinella sa che il clima è pesante e prende la contromossa di attivare la registrazione.

“C’è la Volo…”

Buccheri: “C’è la Volo (allora assessore alla Sanità ndr) che insiste… Mi hanno chiesto se si poteva fare un cambio di ruolo, gli ho detto di no… allora ho spiegato: ‘Chiedo alla dottoressa di pigliarsi 15 giorni di ferie o di malattia e chiudiamo il discorso’ … il presidente (Renato Schifani ndr) deve dare una risposta”.

Farinella voleva sapere quali sono le contestazioni. “Non c’entri niente… però me lo chiede l’assessore”, dice Buccheri. Nella stanza arriva il deputato Vitrano: “In certi casi prima si chiamano i Nas e si fanno dichiarazioni il giorno dopo, no il giorno prima… lui (il riferimento è a Schifani ndr) è stato un po’ precipitoso, doveva dire ‘accerto il risultato e poi valuterò l’operato dei miei’, ora però ha capito la minchiata da recuperare, cerca di non perderci la faccia”.

Buccheri prova a tranquillizzare Farinella: “Lei non sarà rimossa, sarà una cosa temporanea…ti senti male e te ne vai per 15 giorni. Poi ti riprendi il posto. Stai salvando il presidente, non me. Il presidente ci ha fatto una figura di merda”.

La dirigente Farinella ha un mancamento. Si sente male: “Rilassati, respira, vuoi un po’ d’acqua?”. Si riprende e insiste, vuole sapere quale sono le contestazioni che le vengono mosse, quali sono le sue colpe. ‘Niente dottorè”, dice l’onorevole Vitrano.

Buccheri cerca di convincerla: “Se stai male la faccia rimane pulita… è il massimo a cui ho convinto l’assessore”.

Per il pm Andrea Zoppi quelle parole configurano un tentativo di violenza privata mediante minaccia. O Farinella si metteva in malattia o sarebbe stata punita. Vitrano e Buccheri hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio. Ora possono presentare memoria difensive o farsi interrogare.

La Vardera: “Ormai non mi stupisco più”

“Anche Vitrano sotto indagine, questa volta però si tratta del caso della dottoressa Farinella. Una situazione assurda che mostra come la politica debba trovare a tutti i costi un agnello sacrificale quando i media sollevano delle problematiche.

E bene, la Farinella è una di questa. Tutti hanno provato a convincerla a prendersi malattia senza che lei stesse realmente male e tra questi c’era anche l’onorevole Vitrano. L’obiettivo era sgonfiare il clamore mediatico sul caso dell’ospedale dei bambini ma con la faccia della dottoressa Farinella.

Mi chiedo perché un deputato non pensa al bene della collettività e si mischia all’interno della sanità? Credo che Schifani debba delle scuse alla dottoressa che dopo aver subito minacce, mobbing ed essere uscita sui giornali è stata abbandonata dalle istituzioni. Io non ci sto e chiederò formalmente che la Farinella torni al suo posto. La seguo da tempo e sono stato uno dei pochi in aula a difenderla, la ringrazio per il coraggio di i avermi consegnato anche gli audio”.

A dirlo il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera, dopo aver appreso dalla stampa delle indagini sull’onorevole Vitrano.

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