Sanità, le dimissioni del 'Prof': l'ombra della fuga di notizie

Sanità, il giallo delle dimissioni del ‘Prof’: l’ombra della fuga di notizie

Colpo di scena nell'indagine per corruzione

CATANIA – Colpo di scena nell’inchiesta sulla corruzione nella sanità della Sicilia orientale: c’è una sorta di indagine nell’indagine. Le cimici della Guardia di finanza sono rimaste accese dopo la richiesta di custodia cautelare degli indagati, 4 professori universitari, noti cardiochirurghi e 5 imprenditori.

E mentre il Gip analizzava gli incartamenti, dalla Procura è arrivata una “richiesta di integrazione”. Con l’ipotesi per cui “l’ufficio procederà alle dovute attività di indagine”. Firmato dal sostituto procuratore Fabio Regolo.

Le dimissioni e il giallo

Per settimane non si è parlato d’altro, le improvvise dimissioni del re dei cardiochirurghi Corrado Tamburino dalla guida dell’unità operativa di cardiologia del Policlinico universitario: una delle più importanti della Sicilia. Le telefonate degli addetti ai lavori non si contano, giugno diventa incandescente nel mondo della sanità, ben prima del via libera del Gip etneo agli arresti domiciliari.

La finanza registra tutto e un’informativa del nucleo di polizia economico-finanziaria renderebbe “evidente – scrive la Procura – il fatto che Tamburino si sia dimesso dal proprio incarico avendo saputo dell’esistenza dell’indagine, fatto per il quale questo Ufficio procederà alle dovute attività”.

Non ci sarebbe altra spiegazione logica “se non quella di aver illecitamente appreso dell’esistenza dell’indagine a suo carico”, per aver rassegnato dimissioni “a 5 anni di distanza dalla pensione”. Non un periodo qualunque, il cardiochirurgo “aveva programmato persino ulteriori interventi che si sarebbero dovuti effettuare in questa settimana e sessioni di esami universitari”.

L’analisi delle conversazioni

Tra l’altro, il professore non aveva mai, durante mesi e mesi di intercettazioni, accennato all’ipotesi di lasciare tutto, “né esternato con i suoi amici o collaboratori neppure una remota intenzione”.

A pochi giorni dagli arresti, Tamburino parlerebbe “volutamente al telefono evidentemente certo di essere sottoposto ad attività di intercettazione”.

Le reazioni dei “corruttori”

La Procura monitora le reazioni dei “corruttori”, ovvero dei rappresentanti delle società che forniscono, a prezzi maggiorati rispetto a quelli stabiliti con la gara Consip, le valvole aortiche. A conti fatti, ci sarebbero stati, per la sanità pubblica, maggiori oneri per oltre un milione di euro.

I presunti corruttori “temono per gli accordi già intrapresi con il Tamburino”. A informare Rosa Vitale, la rappresentante della Presifarm, azienda coinvolta nelle indagini, è una collaboratrice di Tamburino, pronta a convolare a nozze col figlio della Vitale, in servizio nella stessa società.

“Ho una notizia bomba – dice la donna – però non lo devi dire a nessumissimissimo...perché deve uscire…si è dimesso il professore, ma come tutto, anche come primario”. “Se si è dimesso – risponde la Vitale – vuol dire che gli hanno notificato qualcosa, che lui sa qualcosa , cioè è un problema serio”. A questo punto della conversazione la fornitrice parla di alcune valvole che erano in discussione “per martedì…le stavamo organizzando per martedì…gli avranno detto dimettiti e non facciamo niente?”.

Il prof intercettato

La notizia delle dimissioni corre veloce, Antonino Nicosia, direttore del dipartimento cardiovascolare del Giovanni Paolo II di Ragusa, finito ai domiciliari, contatta Tamburino: “Mi sono raggelate le vene perché hai deciso di chiudere un’epoca di cui faccio parte integrante”.

Ufficialmente, Tamburino sostiene di aver preso la decisione per ricongiungersi alla figlia e al genero che operano in una nota clinica etnea, estranea all’inchiesta, perché sarebbe “stressato”. Nicosia è convinto che il professore catanese andrà a ricoprire nella nuova clinica un incarico da “vero e proprio regista”. A quel punto Tamburino dice che ha bisogno di parlargli di presenza: “Però noi ci dobbiamo vedere, perché dobbiamo parlare, ti devo trasmettere alcune mie percezioni e sensazioni, che per lo Sca sono importanti, quindi quando tu ti trovi a passare da Catania, ci vediamo”.

Col professore Antonio Micari, ordinario di cardiologia nell’università di Messina, Tamburino torna a parlare del centro studi (Sca) che univa i quattro cardiochirurghi nell’organizzazione degli eventi, tra i quali spicca l’ultimo a Catania con un incasso di 500 mila euro di sponsorizzazioni, sostiene la magistratura. E Micari non ha dubbi: “…che vuoi fare, devi decidere per Sca...secondo me, a maggior ragione dobbiamo continuare, scusa, dobbiamo continuare…tenere staccate le due cose…”.

A quel punto viene interrogato un dirigente del Policlinico etneo e la Procura stringe il cerchio.

Corruzione, arresti eccellenti, medici e imprenditori NOMI

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