ROMA – “Di fronte al mondo civile mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di avere un ministro dell’Interno che si chiama Matteo Salvini. Uno che ha trasformato il Viminale, che dovrebbe essere la casa sicura di tutti, in un’agenzia di pubblicità al servizio di un partito, uno che dovrebbe garantire il rispetto della legge e invece non fa altro che violarla”. Lo scrive Michele Santoro in un editoriale sul caso della nave Mare Jonio dal titolo “Arrestate lui”, pubblicato sul sito www.michelesantoro.it e sulla sua pagina Facebook. “Non è il ministro della sicurezza, è il ministro della guerra civile – prosegue il giornalista -: trattiene impunemente gente inerme in ostaggio, si sostituisce ai magistrati nell’indicare reati, celebra processi sommari pronunciando a mezzo stampa sentenze che prevedono il carcere per chi non condivide la sua disumanità. Salvini è un pericolo per la nostra democrazia e continuare a sottovalutarne la natura eversiva è una responsabilità che non voglio condividere”.
“Ogni giorno che passa il suo disprezzo per le minoranze si fa più grande e minaccioso e la civile convivenza tra diversi nel nostro Paese diventa più improbabile. Dialoga con i fascisti, si presenta ai convegni dei tradizionalisti che insorgono contro i diritti civili e la libertà della donna, viola i principi su cui si basa la nostra Costituzione che ha giurato solennemente di rispettare. Se c’è uno che va processato è lui. Se c’è uno che ha invaso la nostra vita è lui. Se c’è uno che va arrestato è lui”.
(ANSA).