Santuzza, luce sulle tenebre: come sarà il Festino di Palermo

Santuzza, luce sulle tenebre: come sarà il Festino di Palermo

L'edizione numero 399 è una strada aperta verso il Festino del quarto centenario

Sarà ancora una volta il trionfo della luce sulle tenebre. Questo ci aspettiamo dal prossimo Festino e questo accadrà. I fuochi d’artificio annunceranno, nello spartito del sentimento popolare, la fine della pestilenza e l’inizio di un cammino nuovo. Poi, ritorneremo ad ammalarci di troppe contraddizioni e aspetteremo luglio per sentirci redenti. Sarà una celebrazione nel nome di Biagio Conte e di don Pino Puglisi. Biagio ha lasciato questa terra e i nostri abbracci nel gennaio scorso, piegato nel corpo, non nell’anima, da una tremenda malattia. Don Pino affrontò la peste di tutti, la mafia, e sorrise. Perché sapeva che non c’è vera fine a una vita di impegno. Saranno loro, tra i protagonisti, in un gioco di riflessi e proiezioni che comincerà a rischiarare la notte, in attesa della definitiva alba pirotecnica.

Biagio Conte e don Pino

L’arcivescovo di Palermo, monsignor Lorefice, don Corrado, come lo chiama nel suo cuore la città che gli è vicina, durante la conferenza stampa di rito, stamattina, ha ricordato il senso di una manifestazione che ci porterà verso il quarto centenario di una salvezza, nel 2024. “Va celebrato – ha detto l’arcivescovo – ma non ridotto a mera commemorazione o un insieme di manifestazioni civili e religiose. E’ una opportunità per l’intera città. Per riappropriarsi di una presenza che ha ancora molto da dirci. Rosalia scende dal monte della città, perché Dio è sceso e scenderà sempre e comunque, finché ci sarà un solo uomo o una sola donna che soffre. Pino Puglisi e Biagio Conte, come Rosalia, sono scesi in campo per questo, perché testimoni di un Dio che scende in campo”.

La peste di Palermo

Poco prima, conversando con i giornalisti, don Corrado si era soffermato sulle piaghe di Palermo, augurando “la liberazione dalla peste, dalla mafia che ancora vuole sfruttare nuovi tipi di droghe”. Un passaggio dedicato ai giovani, caduti nella rete degli spacciatori. Anche il sindaco Roberto Lagalla ha ricordato Biagio Conte: “Che è morto raccomandando i poveri. Dobbiamo credere nell’impegno corale di tutti. L’amministrazione non è sufficiente, se tutti non scendono in campo”. Poi, il sindaco ha lodato la sua giunta, nella preparazione dell’evento: “Quando si hanno bravi assessori…”. Chissà se fosse un riferimento a certe fibrillazioni di rimpasto.

La collaborazione tra le istituzioni

“Sarà un Festino con una forte e sinergica collaborazione con la Curia con numerose iniziative e attività del Comune e della Chiesa – ha aggiunto il sindaco -. E insieme all’arcivescovo Corrado Lorefice abbiamo deciso di lavorare insieme all’edizione del Quattrocentesimo del prossimo anno per dare un messaggio di unità alla città e, speriamo, soddisfazione ai palermitani” Tra gli interventi quello dell’assessore alla Cultura, Giampiero Cannella, che ha raccontato la festa della Santuzza. fra tradizioni e innovazione. C’era l’attore Salvo Piparo che sarà il cantore di una manifestazione.

Il carro trionfale

Per la realizzazione del carro, mostrato in un bozzetto (foto), è stato utilizzato materiale di risulta, proprio per connettersi con il messaggio francescano di Papa Francesco e del missionario Biagio Conte. Per il cantiere della costruzione è stato utilizzato il piazzale accanto alla Chiesa di Tutti i Popoli alla Missione di Speranza e Carità, lì dove è sepolto Fratel Biagio. La statua della Santuzza sarà appoggiata su una falce di luna.

Il sogno di Fratel Biagio

“Rosalia è sogno, quello di un Festino francescano, che guarda agli ultimi e lo fa anche attraverso queste scelte che recuperano ciò che di bello è stato, ciò che ancora può essere usato e avere nuova vita – dice Fabrizio Lupo, scenografo e autore del tema del sogno di questo 399simo Festino, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune di Palermo per il Festino; e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore di alcuni dei testi recitati durante le rappresentazioni del Festino -. Tra tutti i sogni che raffiguriamo nella messa in scena di questo corteo trionfale, e che abbiamo trasferito in ogni pezzo che compone il maestoso carro onirico del 399° Festino, c’è quello di Fratel Biagio. Durante un incontro avvenuto il 26 luglio 2022, già molto malato, vedendo un bozzetto del carro, mi chiese di porre la Santa nella parte bassa, più vicina alla gente e non isolata su un’alta torre, lontana da tutti”. In attesa che scenda, con un ennesimo miracolo, dal monte, per salvare Palermo. (rp)

Il programma

La brochure con gli appuntamenti religiosi del Festino numero 399.


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