PALERMO – Mercoledì notte quattro passeggeri hanno temuto il peggio. Si trovavano a bordo di un atuobus della linea 702 quando alcune pietre hanno colpito il finestrino vicino al quale erano seduti. La vettura che porta a Borgo Nuovo è stato preso d’assalto in via Tindari e per l’ennesima volta ha subito gravi danni: il vetro è stato ridotto in frantumi da una sassaiola e il suo ripristino costerà minimo 350 euro all’Amat, che nei primi sei mesi dell’anno ha calcolato un danno economico che supera i 32 mila euro, soltanto in piccola parte coperto da assicurazione. E i dati sono tristemente destinati ad aumentare.
Già, perché sassaiole, risse sugli autobus a colpi di vetri rotti e danneggiamenti da parte dei vandali hanno subito una forte escalation negli ultimi mesi e in alcuni casi il totale da sborsare per una singola vettura è stato quantificato in più di mille euro. Intorno alle 19 del 24 marzo scorso, ad esempio, sono stati due i finestrini a finire in frantumi, per un totale di mille e trecento euro. Un mese prima, invece, nei pressi di piazzale John Lennon, i vandali hanno letteralmente sradicato l’obliteratrice della linea 102 e l’azienda di via Roccazzo ha dovuto sborsare mille e quattrocento euro per ripristinarla. Ma nel mirino di baby gang e bande di vandali organizzate sono finiti anche i sedili dell’autobus 614, scardinati e fatti a brandelli. Il presidente dell’Amat, Antonio Gristina, parla così di una vera e propria emergenza e di gravi ripercussioni anche sul servizio del trasporto pubblico in città.
“E’ ormai allarme – dice Gristina – visto l’alto numero dei casi di autobus colpiti da pietre o corpi contundenti che, oltre a mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri e dei nostri autisti, causano notevoli danni economici all’azienda e al tempo stesso limitano il servizio. Un tale comportamento, lesivo nei confronti dell’intera collettività, vanifica spesso gli sforzi sull’attuale parco macchine che lentamente si sta tentando di rinnovare. Chiediamo aiuto alle istituzioni, alle forze dell’ordine – prosegue il presidente Amat – per arginare quello che certamente si può definire un pericoloso fenomeno sociale”.
Basti pensare che da gennaio ad oggi sono stati sessantanove gli episodi che hanno provocato gravi danni ai mezzi aziendali, facendo a volte sfiorare la tragedia. Come è successo a giugno in piazza Valdesi, a Mondello, quando all’interno dell’autobus notturno ha preso vita una rissa durante la quale è stato colpito con violenza il vetro-sportello dell’autista. Il conducente della vettura, sotto choc, ha chiesto aiuto e lanciato l’allarme alla polizia. A soccorrerlo anche un’ambulanza del 118 perché alcuni frammenti di vetro lo avevano raggiunto al volto. Dopo un’altra rissa sulla linea 237, è stato necessario l’intervento dei sanitari per una ragazza colpita ad un orecchio. In ventinove casi, d’altro canto, si parla di sassaiole. Massicci lanci di pietre avvenuti soprattutto nelle zone dello Sperone, di Borgo Nuovo e dello Zen.
Nessuna distinzione tra notte e giorno: gruppi formati anche da cinquanta ragazzini hanno recentemente circondato le vetture dell’Amat colpendo a qualunque ora parabrezza, finestrini e fiancate. Come è successo all’autobus 212 in via San Giovanni Di Dio a Brancaccio, o al 615 in transito per via Lanza di Scalea, allo Zen. Due episodi che hanno provocato danni da ottocento euro l’uno. I numeri sono lievitati con la bella stagione, sassaiole e atti vandalici sono infatti aumentati tra aprile e maggio scorsi e sembrano finora non arrestarsi. Soltanto dieci giorni fa ad essere preso di mira è stato un bus che stava attraversando viale Strasburgo.
Erano le 20 quando il mezzo è stato colpito da un cassonetto per i rifiuti spinto da un gruppo di giovani, ma tra le zone “calde” ci sono anche quelle delle vie Emiro Giafar, Oreto, Leonardo da Vinci, Perpignano, Cataldo Parisio, Partanna Mondello, Castellana, Bronte, corso dei Mille e viale del Fante, nei pressi del capolinea. Qui a pagarne letteralmente le spese è stata una vettura della linea 615, raggiunta da una baby gang a bordo di scooter. Almeno cinque i ciclomotori che hanno circondato il mezzo, danneggiato a colpi di casco davanti agli occhi attoniti di decine di passeggeri.