PALERMO – “La squadra ha un valore superiore alla classifica attuale e battendo il Palermo faremmo un bel passo avanti”. Parole e musica di Javier Saviola, l’attaccante che il Verona ha finalmente ritrovato con il gol-vittoria nel match di domenica scorsa contro l’Atalanta. L’ex asso di River Plate e Barcellona, dopo un’esperienza altalenante tra le fila dell’Olympiacos, ha deciso di sposare la causa del club scaligero, che ha provato ad affidargli fin da subito le chiavi dell’attacco e il ruolo di assist-man designato per Luca Toni. Tuttavia l’inizio non è stato dei migliori, come lo stesso Saviola ha ammesso in un’intervista rilasciata per la Gazzetta dello Sport: “Avevo voglia di fare una nuova esperienza – ha esordito l’argentino – , la Serie A mi mancava e… domenica con l’Atalanta finalmente è arrivato il gol . Qualche giorno prima del trasferimento dall’Olympiacos mi sono sentito con Rafa Marquez, mio compagno ai tempi del Barcellona. Mi ha detto: “Vieni, ambiente e città sono fantastici”. L’ho ascoltato e non sono pentito”.
Saviola ha parlato anche dei due gioiellini del Palermo, i suoi connazionali Paulo Dybala e Franco Vazquez. Sul primo si è sbilanciato soprattutto in merito al futuro, con qualche pesante accostamento anche al fantasista argentino per eccellenza nei tempi moderni, ovvero Lionel Messi. In merito al Mudo, le parole del Conejo riguardano soprattutto la scelta, ormai praticamente fatta, di preferire l’eventuale convocazione per l’Italia piuttosto che quella per l’Argnetina: “Messi è un marziano – ha dichiarato Saviola – , lasciamolo stare… E poi certi abbinamenti sono solo negativi: Paulo è già una stellina e può migliorare. La Nazionale? Questione di motivazioni. Se Vazquez ha fatto questa scelta non lo condanno”.