PALERMO – Sbarcati domenica a tarda sera a Palermo i 100 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia e trasbordati da una nave mercantile. Tra i migranti, ci sono 10 donne e 90 uomini. La Caritas di Palermo ha preso parte alla task force che ha gestito lo sbarco e soccorso gli immigrati. Sono una ventina gli operatori, fra volontari e professionisti, che da ieri pomeriggio hanno offerto accoglienza ai migranti e beni di prima necessità, come acqua, panini, vestiti e ciabatte. L’Asp di Palermo presente con 25 persone (di cui 11 medici) coordinate sul molo dal Direttore generale, Antonio Candela. Il personale sanitario ha assicurato il triage in banchina attraverso tre postazioni: 2 per gli uomini ed una per donne e bambini.
Dei 100 migranti sbarcati, quasi tutti africani provenienti da Somalia, Nigeria e Ghana, la Caritas ne accoglierà 90. Un primo gruppo di 40 persone verrà sistemato nel centro di accoglienza straordinaria (Cas) San Carlo e Santa Rosalia; un secondo gruppo di 50 persone verrà invece accolto nei locali della parrocchia San G. M. Vianney Curato d’Ars di Falsomiele.
“La macchina della solidarietà è ormai partita – afferma il direttore don Sergio Mattaliano, presente al porto durante le operazioni di sbarco – , grazie ai nostri preziosi volontari. Stiamo cercando di fornire un modello di accoglienza straordinario capace di dare una risposta immediata a questo grido di dolore e sofferenza. Lancio però un appello affinché questa macchina della solidarietà possa diventare più potente grazie all’apporto di nuovi volontari, che con impegno e amore verso il prossimo, possono dare un aiuto concreto a questi fratelli in difficoltà”. Continua così l’accoglienza straordinaria fornita dalla Caritas diocesana di Palermo: “Dopo la grande solidarietà mostrata dai palermitani che ci hanno donato indumenti, vestiti e altri beni; occorrono adesso generi alimentari di prima necessità e a lunga conservazione, come olio, pasta, pelati, zucchero, sale e quant’altro. Come sempre, contiamo nella benevolenza dei nostri concittadini” ha detto Nadia Sabatino, responsabile dell’area immigrazione di Caritas.