Scatta la psicosi carburante in città | Presi d'assalto i distributori - Live Sicilia

Scatta la psicosi carburante in città | Presi d’assalto i distributori

di ROSAURA BONFARDINO E GIADA LO PORTO Lunghe code ai distributori, traffico in tilt e 'psicosi' collettiva di rimanere a corto di carburante. Il blocco dei tir, annunciato dai Forconi nei giorni scorsi e previsto dall'8 al 13 dicembre, non è ancora scattato ma il panico dilaga già tra i palermitani.

PALERMO – Lunghe code ai distributori, traffico in tilt e ‘psicosi’ collettiva di rimanere a corto di carburante. Il blocco dei tir, annunciato dai Forconi nei giorni scorsi e previsto dall’8 al 13 dicembre, non è ancora scattato ma il panico dilaga già tra i palermitani. Sono tanti gli automobilisti che, fin dalle prime ore del pomeriggio, hanno invaso le carreggiate a ridosso delle pompe di benzina causando notevoli disagi alla viabilità in centro città e periferia. Insieme al rischio paralisi per tutta l’Isola, dunque, cresce l’allerta per il possibile esaurimento delle scorte di carburante ancor prima dell’avvio della mobilitazione. “Siamo messi veramente male – è questo il cartellino da visita di tutti i benzinai -. Entro domani c’è il rischio che finiscano sia diesel che benzina. Le code aumentano a dismisura, oltre ogni nostra previsione. Non sappiamo neppure se riusciremo a garantire i rifornimenti fino a domenica”.

La protesta si preannuncia agguerrita. E così, memori del blocco dello scorso anno, gli automobilisti provano a giocare d’anticipo. E’ già cominciata infatti la ‘gara’ per fare il pieno di benzina. “Sono in fila da un’ora – racconta il signor Giuseppe -, e ancora ne ho di tempo da aspettare. La fila scorre lentamente ma preferisco attendere qualche istante in più che ritrovarmi a secco. Senza macchina non si può fare nulla”. “E’ la seconda fila che faccio – interviene un altro automobilista -. E’ una vergogna, tra la mezz’ora passata qui per la mia macchina e un’ora in un altro distributore per rifornire quella di mio figlio ho perso tutto il pomeriggio”. I cittadini preferiscono quindi tenere fede al motto “prevenire è meglio che curare”. E in effetti, guardando bene, qualcuno si industria con bidoni e bottiglie da conservare per i momenti di ‘emergenza’.

Ma anche in situazioni di disagio come questa c’è chi tiene d’occhio il portafogli. La parola ‘crisi’, infatti, è presente tra i discorsi di molti automobilisti in coda. “Più di venti euro non posso spendere – lamenta una donna -, altro che pieno. Quando finisce? Niente paura, sto a casa”. “Per il pieno mancano i soldi – aggiunge un altro -. Non c’è lavoro, le famiglie stentano ad arrivare a fine mese, figuriamoci se possiamo permetterci una spesa più alta del solito per la benzina”. Non mancano, infine, le critiche nei confronti dei conterranei. In mezzo alla ‘calca’ ecco spuntare un ciclista: “Mi viene da ridere – sbotta l’uomo -, tutti qui in fila per accaparrarsi un po’ di benzina e sciuparne altrettanta restando impantanati nel traffico. E’ assurdo che non capiscano che c’è chi protesta anche per i loro diritti. Dovrebbero lasciarla a casa la macchina e scendere in strada insieme ai Forconi”.


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