Scattano i controlli sui conti - Live Sicilia

Scattano i controlli sui conti

Giro di vite sulla spesa pubblica alla Regione siciliana. Il governo di Raffaele Lombardo ha deciso di avviare un’ispezione contabile su alcuni capitoli di bilancio e allo stesso tempo ha informato la dirigenza che ritiene immediatamente applicabile nell’isola, senza dunque dovere ricorrere a una legge di recepimento, il programma di controllo sulla contabilità amministrativa già adottato dallo Stato, noto come “spending review’, che prevede un sistema di verifica molto rigido durante la gestione del bilancio, superando la prassi in vigore dei rendiconti spesso approvati anche a distanza di diversi anni.

Sono 139 i capitoli di bilancio su cui il governo vuole vederci chiaro, sulla base delle segnalazioni delle ragionerie centrali e in raccordo con le amministrazioni che hanno emesso gli ordini di accreditamento di fondi pubblici. I controlli, secondo quanto stabilito da un decreto appena firmato dell’assessore all’Economia Gaetano Armao, saranno estesi ai 12 assessorati e alla Presidenza della Regione, con l’esclusione degli ordini di accreditamento al di sotto dei 3mila euro. Gli uffici delle ragionerie passeranno al setaccio decine di voci: si va dalle spese di cerimoniale a quelle per il funzionamento dell’ufficio stampa; dalle missioni del personale, all’acquisto di libri, riviste e giornali, dalla spese per affitto o leasing di immobili utilizzati dalla Regione a quelle per comitati, commissioni, collegi e consigli. Ai raggi x anche il fondo d’investimento immobiliare, i costi per le manutenzioni e gli ordini relativi a pensioni, assegni, sussidi e assegnazioni di vitalizi. E ancora: utenze, servizi ausiliari, spese di pulizia e postali. Ma il governo si attende una maggiore trasparenza nella contabilità amministrativa dallo ‘spending review’, la “Riforma dei controlli di regolarità amministrativa e contabile e potenziamento dell’attività di analisi e valutazione della spesa, a norma dell’articolo 49 della legge 31 dicembre 2009, n. 196”. Secondo Armao “la riforma, introdotta quattro anni fa dalla finanziaria nazionale che ha stabilito nuovi criteri per il controllo della spesa, può essere applicata in Sicilia fin da subito”. In questo modo il governo potrà verificare in tempo reale la spesa e avere un controllo maggiore sul lavoro amministrativo di dirigenti e funzionari.

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