"Schiave del sesso" dalla Nigeria |Fermati due "trafficanti" di donne - Live Sicilia

“Schiave del sesso” dalla Nigeria |Fermati due “trafficanti” di donne

Una ragazza è stata salvata appena in tempo.

PROSTITUZIONE E TRATTA
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CATANIA – E’ stata salvata da un futuro di mercificazione del proprio corpo. Una scelta obbligata da un ricatto inquinanto da riti magici e credenze tribali africane. La chiameremo con il nome di fantasia Speranza, come pieno di speranza era il suo viaggio verso l’Italia dalla lontana Nigeria. Era a bordo del barcone che il 14 aprile è sbarcato ad Augusta. Era salpato dalla Libia dove la giovane nigeriana era stata rintracciata, localizzata e reclutata da un’organizzazione transnazionale dedita allo sfruttamento della prostituzione che opera in Italia. Arrivata ad Augusta, Speranza è arrivata in un centro d’accoglienza in Sardegna dove è stata rintracciata dal basista che l’ha messa in contatto con il “nigeriano catanese” che ha organizzato il viaggio di ritorno. Appena arrivata a Catania (è il 22 aprile), i carabinieri l’hanno fermata e una volta interrogata ha raccontato il suo “incubo” e soprattutto il suo “debito” nei confronti di chi le ha pagato la trasferta in Italia.

Un’indagine lampo che ha permesso di “evitare che la donne venisse sfruttata” – ha evidenziato la pm Lina Trovato, il magistrato della Dda di Catania che ha coordinato l’inchiesta che ha portato al fermo (già convalidato dai Gip di Catania e Cagliari) di Lucky Osazee, 33 anni e Smart Aghasomawan, 28 anni. Il secondo infatti operava a Selargius nel cagliaritano. I due sono accusati di avere un ruolo di vertice nell’organizzazione che si compone di libici e nigeriani, che momento non sono stati identificati.

La giovane donna, questa volta maggiorenne, avrebbe pagato 2500 euro per questo viaggio della speranza. Ma dietro il ricatto dei riti della tradizione esoterica nigeriana il debito arrivava fino a 40 e 50 mila euro. Il colonello dei Carabinieri di Catania, Francesco Gargaro – durante la conferenza stampa – ha scandagliato gli ultimi elementi emersi dall’indagine. Non solo, Speranza che era stata reclutata da una madame in Nigeria è arrivata in Libia a bordo di autobus e jeep e dopo prigioniera in un “hub” dove non sarebbero mancate le violenze e gli abusi sessuali. Speranza è riuscita a scappare ma poi è incappata in un “falso amico” che ha contattato il “catanese” per organizzare il viaggio fino in Sicilia. L’organizzazione curava ogni particolare: dal reclutamento delle ragazze alla fornitura dei falsi documenti. Le indagini sono partite nel febbraio 2016 ed hanno permesso di accertare come Lucky Osazee, ai vertici del gruppo di sfruttatori, avesse portato diverse donne a Catania. Una volta fermato, il nigeriano avrebbe fatto parziali ammissioni sulla “tratta”.

Molte delle vittime di tratta – dimostrano diverse inchieste – da “sfruttate” si trasfomano dopo alcune anni in “sfruttatrici”.


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