Sicilia, Schifani: "Sui termovalorizzatori rischio zero"

Schifani: “Termovalorizzatori, rischio zero. Finanziaria, avanti col dialogo”

Rifiuti, emergenza idrica e legge di stabilità: parla il governatore
L'INTERVISTA
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PALERMO – Oggi il rischio inquinamento per i termovalorizzatori “è zero”. Renato Schifani risponde al telefono poco prima che inizi una nuova riunione di gabinetto sugli impianti che “una volta per tutte toglieranno la Sicilia dall’emergenza rifiuti” e che “si portano dietro anche il valore aggiunto della produzione di energia”.

Dopo l’ok al Piano rifiuti in Giunta, si passa alla fase operativa per i termovalorizzatori in Sicilia.
“Tra poco avremo una riunione di gabinetto sui termovalorizzatori. Ci saranno gli esperti, l’ingegnere Cocina e il professore Armao (il primo dirige l’Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti mentre il secondo guida la Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali, ndr). A questo punto si passa al Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte), quindi sostanzialmente alla fase operativa”.

I tempi di questa fase?
“Abbiamo già preso contatti con Invitalia che ci darà una mano nell’elaborazione del bando europeo per la progettazione di massima. Guardiamo a metà gennaio tuttavia, in qualità di commissario straordinario per i due impianti, sto valutando la possibilità di ridurre i tempi. Il bando riguarderà poi la realizzazione e la gestione degli impianti”.

Lei ha commentato positivamente l’esito del quesito posto ai lettori del nostro quotidiano che, pur non avendo valenza statistica, ha evidenziato una tendenza favorevole ai termovalorizzatori tra i lettori registratisi al sito.
“Un responso significativo. Nonostante siamo di fronte a una consultazione non prettamente scientifica, mi sembra che il risultato sia abbastanza eloquente ed esaustivo rispetto alla grande volontà dei siciliani di vedere realizzati dei termovalorizzatori che faranno risparmiare ai cittadini anche cento milioni di euro all’anno. Daremo finalmente ai siciliani la possibilità di smaltire i rifiuti in maniera civile”.

L’ipotesi dei due termovalorizzatori in Sicilia genera comunque dei timori legittimi in tanti sotto l’aspetto ambientale.
“I livello di rischio inquinamento ambientale è zero. Va inoltre considerato che i due impianti, oltre a togliere una volta per tutte la Sicilia dall’emergenza rifiuti, saranno anche in grado di produrre energia per una chiusura completa del circolo virtuoso dei rifiuti. Ricordo anche che i termovalorizzatori saranno costruiti interamente con fondi pubblici, questo farà in modo che il canone per i cittadini sarà molto basso”.

Da un’emergenza all’altra, il piano di razionamento dell’acqua a Palermo si estende. La situazione quindi non migliora.
“Una misura prudenziale. Dobbiamo cercare di risparmiare l’acqua confidando in precipitazioni più copiose nel periodo dicembre-gennaio. L’ho detto tante volte: il clima sta cambiando e si stanno creando equilibri diversi rispetto a quelli che abbiamo conosciuto per anni. Assistiamo sempre più a brevi acquazzoni che non hanno alcun effetto benefico sugli invasi. per questo motivo stiamo lavorando per affrontare il problema anche con i tre dissalatori mobili là dove erano stati chiusi i precedenti impianti”.

A proposito, lei all’Ars non è stato tenero con il commissario Dell’Acqua.
“Abbiamo chiarito tutto, adesso andiamo avanti in serenità con l’obiettivo di risolvere un problema che richiede lungimiranza”.

Sul fronte interno si avvicina la Finanziaria, sarà corsa contro il tempo per evitare l’esercizio provvisorio?
“Vogliamo evitarlo ma non per motivi politici. Non vogliamo bandierine da esporre, è solo una questione di efficienza del sistema. La Sicilia cresce, lo dicono diversi indicatori e lo dice Bankitalia. L’economia dà segnali di risveglio evidenti. In questa situazione sarebbe un peccato bloccare la spesa. Anche in questa Finanziaria, comunque, guarderemo a una gestione oculata delle risorse”.

Nell’ultimo vertice di maggioranza avete trovato una linea comune sui contributi regionali: ‘criteri di selezione rigidi’. Basterà per evitare le polemiche?
“Non mi sottraggo alla responsabilità che mi sono preso autorizzando le varie misure. Da tempo sostengo che, seppur in diversa entità, si tratta comunque di risorse che aiutano la crescita del territorio. È chiaro che, non essendo misure di natura governativa ma parlamentare, possono creare disparità tra i territori. Bisogna anche confrontarsi con le opposizioni e in occasione della Finanziaria intendiamo portare avanti il dialogo, che nell’assestamento di bilancio è stato costruttivo. La linea comunque è quella di puntare di più sulle ‘macro-misure’ rispetto al passato, cercando di evitare le norme con effetti dispersivi della spesa”.


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