Si sono “salvate” grazie allo scontrino. È vero che le etichette dei profumi potevano anche essere ingannevoli, ma le due imputate non possono essere condannate per ricettazione. “Il documento fiscale è la prova della loro assoluta buona fede”, ha spiegato l’avvocato Luciano Sarpi.
F.M., 27 anni, e M.L., di 60, sono state assolte dal tribunale di Sciacca. Nel maggio 2022 le due donne vengono fermate dalla polizia nella cittadina in provincia di Agrigento. Hanno dei precedenti penali per contrabbando di sigarette, guida senza parente, furto e altro ancora. In macchina hanno 32 confezioni di profumi. Le scritte richiamano i marchi più famosi. Sono ingannevoli e risultano prodotti in Repubblica Ceca e Spagna.
Una delle due donne era appena uscita da un panificio. Aveva proposto il profumo in vendita al prezzo di 20 euro a confezione. Cercando nel portafogli ecco saltare fuori lo scontrino. I profumi erano stati comprati in un negozio di cinesi. È ai titolari che eventualmente avrebbero dovuto contestare il reato.