Scompenso cardiaco: in Sicilia | 15 mila casi ogni anno - Live Sicilia

Scompenso cardiaco: in Sicilia | 15 mila casi ogni anno

Umberto I Siracusa

Una sindrome invalidante, per la quale il cuore perde progressivamente la capacità di pompare in modo adeguato il sangue nell'organismo e che può avere conseguenze letali. Un fenomeno in crescita.

PALERMO- Improvvisa sensazione di annegamento, rapido aumento di peso dovuto all’accumulo di liquidi in tutto il corpo, battito cardiaco irregolare: sono questi i sintomi più frequenti dello scompenso cardiaco acuto. Una sindrome invalidante, per la quale il cuore perde progressivamente la capacità di pompare in modo adeguato il sangue nell’organismo e che può avere conseguenze letali. Un fenomeno in crescita – si tratta della più comune causa di ospedalizzazione per i pazienti con più di 65 anni – che in Italia registra quasi 200 mila casi ogni anno, di cui 15 mila solo in Sicilia.

Oggi, finalmente, dalla ricerca arrivano nuove speranze di cura. Dei pazienti colpiti nel mondo circa il 4 % non sopravvive al primo episodio, il 30% muore nell’arco di un anno, il 70% entro 5 anni. Lo scompenso cardiaco acuto è ancora più aggressivo di alcuni tumori avanzati, infatti, considerando la finestra temporale di 5 anni, ha un tasso di mortalità doppio rispetto alla mortalità dovuta al tumore al seno (35%) ed è superiore a quella causata dal tumore all’intestino (65%). “Si tratta di un fenomeno che riguarda da vicino anche Siracusa – dice Enrico Valvo, responsabile della Medicina di Urgenza del Presidio Ospedaliero Umberto I di Siracusa -. Non a caso nel nostro ospedale tra il 2012 e 2013 ci sono stati 640 ricoveri. Preoccupano in particolare i dati dello scompenso cardiaco relativi alla mortalità a trenta giorni dal ricovero, l’11,5% in linea con la media nazionale, e quelli relativi alle riospedalizzazioni, circa il 20%”.

E le previsioni per il futuro non sono incoraggianti. “Si stima che entro il 2050 – continua Valvo – i numeri dello scompenso cardiaco saranno quattro volte maggiori rispetto a quelli attuali. Questo trend di crescita della malattia è strettamente correlato all’invecchiamento della popolazione”. Per quanto riguarda le cure: “stanno però emergendo nuove opportunità – precisa Valvo -: il reparto di Medicina d’Urgenza del nostro ospedale sta sperimentando una nuova molecola per il trattamento dello scompenso cardiaco acuto, serelaxina, una forma ricombinante dell’ormone relaxina che in studi precedenti ha dimostrato essere efficace nel miglioramento del sintomo principale dello scompenso, la dispnea, cioè la difficoltà a respirare”.

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