Sconti per chi "trasloca" in Sicilia | Le norme della nuova Finanziaria - Live Sicilia

Sconti per chi “trasloca” in Sicilia | Le norme della nuova Finanziaria

I vantaggi per chi sceglie la residenza nell'Isola. Soldi per le Province. Per redditi sotto i 25 mila euro esenzione del bollo. Cambiano i canoni.

PALERMO – Non pagheranno l’Irpef, le tasse comunali e anche il bollo auto. Nella Finanziaria regionale attualmente ferma in giunta, arrivano “sconti” ed esenzioni per chi vorrà “traslocare” in Sicilia. È quanto prevede appunto il primo dei 26 articoli della legge di stabilità il cui esame ieri era all’ordine del giorno della riunione dell’esecutivo. Esame che si è interrotto a causa delle notizie giunte dalla Corte dei conti sul Rendiconto.

Una manovra “agile” aveva detto l’assessore all’Economia Gaetano Armao. E in effetti è così. La vera novità infatti è questa norma che prevede gli sgravi per i “nuovi siciliani”. Il resto della legge prevede sostanzialmente l’aumento di alcuni canoni, la rideterminazione di alcune tariffe: da quelle per l’apertura di una cava a quelle per la creazione di un impianto di energie rinnovabili.

Gli sconti per chi arriva in Sicilia

Chi sono i soggetti a cui è rivolta la norma? Si tratta innanzitutto di persone che hanno vissuto all’esterno nei cinque anni precedenti. Per loro, quindi, ecco le agevolazioni: innanzitutto l’esenzione dal pagamento dell’Irpef per i “primi dieci periodi di imposta”. Ma non solo, ecco l’esenzione anche dalla imposte comunali e “dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli di loro proprietà”. Per loro, poi, ecco anche una agevolazione frutto di una norma del 2002: norma che prevede agevolazioni fiscali in agricoltura che consistono nell’esenzione dalle imposte di bollo e catastali e nell’applicazione delle imposte di registro ed ipotecaria per atti di compravendita, di permuta, atti di concessione di enfiteusi, atti di affitto e compartecipazione a miglioria, alla sola condizione che abbiano ad oggetto terreni agricoli secondo gli strumenti urbanistici vigenti alla data di stipula dell’atto e loro pertinenze.

Province, immobili, bollo auto

Prevista in Finanziaria una boccata d’ossigeno per i Liberi consorzi provinciali: arrivano 20 milioni che andranno a rimpolpare il Fondo per gli investimenti degli enti. Il riparto per le singole Province verrà poi determinato dalla giunta. I soldi serviranno per pagare le quote capitali delle rate di ammortamento dei mutui accesi per finanziare appunto le spese per gli investimenti. In un altro articolo, è previsto anche l’acquisto degli immobili delle Terme di Acireale: costeranno tre milioni da pagare in tre anni. Prevista anche l’esenzione del bollo dal 2020 per tutti i possessori di un’auto di cilindrata non superiore ai 1.200 centimetri cubici. Spetterà a chi ha un “reddito ai fini dell’Irpef non superiore ai 25 mila euro”.

I nuovi canoni

Il resto della manovre prevede la rideterminazione di canoni e contributi su vari procedimenti. I canoni demaniali, ad esempio, verranno rivisti anche sulla base dell”effettivo utilizzo dei beni assegnati in concessione, in relazione alle tariffe praticate al pubblico e tenendo conto del fatturato realizzato dal concessionario per l’attività svolta nell’anno precedente ai fini Iva”. Cambiano poi come detto diversi contributi, da quelli per aprire uno stabilimento di estrazioni in una cava, a quelli per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile.

LEGGI: I NUOVI CANONI E LE NUOVE TARIFFE

I tempi

Questi i contenuti, al momento. Ma il futuro è incerto, in due direzioni: quella che porta al contenuto definitivo della manovra e quella che porta ai tempi per l’approvazione. Nel primo caso, infatti, basta ricordare come la scorsa finanziaria approvata dal governo, anche questa “snella” e composta da pochi articoli, fu poi “infarcita” da una marea di norme, spesso vere e proprie prebende o interventi di interesse molto “locale”, che ne stravolsero completamente l’identikit. L’altra incognita, invece, è legata a quanto accaduto ieri: la Corte dei conti è attualmente in camera di consiglio per deliberare sulla vicenda del “rendiconto sostituito”. Nel caso in cui dovesse prendersi qualche settimana per decidere, o nel caso in cui decidesse per un nuovo giudizio di parifica, sarà molto difficile approvare la norma entro il 31 dicembre. A quel punto il nuovo esercizio provvisorio sarà una tappa quasi obbligata.

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