“Massaggi pericolosi” è il nome dell’operazione condotta dai carabinieri di Messina che hanno scoperto una casa d’appuntamenti che ‘impiegava’ quindici donne, a capo della quale ci sarebbe Angela Santapaola, 42 anni, e le due figlie Domenica e Tindara, di 21 e 23 anni. Sono state così eseguite 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del tribunale di Messina, Mariangela Anastasi, su richiesta del pm Claudio Onorati. A finire in manette, oltre madre e figlie, sono stati: Emilia Sacchet, 46 anni, Salvatore Turiaco, 55 anni, Gaetano Chiarello, 37 anni, Giovanni Villari, 30 anni, Rosario Pizzino, 67 anni e Antonio Capanile, 47 anni. L’accusa è di favoreggiamento, sfruttamento e induzione alla prostituzione.
L’indagine parte dalla segnalazione anonima di un cittadino messinese che, letta su un giornale un’inserzione in cui si offrivano massaggi, si sarebbe recato nella casa d’appuntamenti per consumare un rapporto sessuale ma sarebbe stato derubato da due prostitute. I carabinieri hanno così cominciato a seguire una di queste prostitute che faceva la spola fra Napoli e Messina.
Hanno scoperto l’organizzazione che, secondo l’accusa, era guidata da Angela Santapaola che si prostituiva insieme alle figlie ed altre 15 giovani, provenienti da tutta Italia, che si muovevano anche in provincia e in altre città siciliane. Nell’inchiesta sono coinvolte altre venti persone indagate a piede libero.