All’Ill.mo Sig. Presidente,
Mi chiamo Salvatore Tamburo, sono avvocato, sono il marito di Anna Rosa Corsello, scrivo nell’interesse della mia famiglia. Ho mantenuto, fino ad oggi, il più assoluto riserbo sulle vicende dell’Amministrazione Regionale, pur leggendo, in diverse occasioni, sulla stampa, sui blog, e sui vari link, notizie diffamatorie in virtù delle quali mia moglie, per il suo ruolo, è stata, spesso, esposta al pubblico ludibrio.
Nei giorni scorsi, però, sono stati pubblicati degli articoli con i quali si insinua un presunto coinvolgimento di componenti della mia famiglia in una, a dir poco confusa, storia di affidamenti in relazione ai quali non sussiste, da parte nostra, il ben che minimo interesse. Per questa ragione, oggi, avendo come legale e come padre il dovere di tutelare i miei cari, non posso più tacere nè tollerare altro.
Tengo a precisare di essere padre di due ragazze in cerca di lavoro come tanti altri coetanei che, nel corso degli ultimi anni, hanno svolto insignificanti prestazioni lavorative, in settori che nulla hanno a che vedere con l’Amministrazione Regionale Siciliana. Ciò nonostante una delle due, per avere svolto una collaborazione a progetto della durata di circa 50 giorni con un compenso di 1.000,00 Euro, su incarico di una società che, con l’Enea, si occupa di ricerca (nulla a che vedere con il piano giovani), è finita alla ribalta della cronaca come se il suo incarico fosse, in qualche modo, riconducibile ed incompatibile con quello della madre, dirigente della Regione.
Desidero evidenziare che, fino a prova contraria, la Costituzione Italiana garantisce a tutti parità nei diritti e non comprendo, pertanto, per quali ragioni, il “Co.Co.Pro” instaurato da mia figlia, abbia suscitato tanto interesse. Non ricordo, in proposito, di avere mai letto notizie sui figli degli altri dipendenti della Regione, ciò per la semplice ragione che essi, come chiunque altro, hanno diritto alle proprie scelte lavorative che, come nel caso di mia figlia, prescindono dal coinvolgimento dei genitori.
Osservo, inoltre, che la durata, la tipologia contrattuale, il compenso ed il settore di intervento denotano, con chiarezza, l’assoluta estraneità dell’incarico con le attività gestionali della Dott.ssa Anna Rosa Corsello. Sorge, a questo punto, spontanea una domanda: “perché tanto clamore” ?!!! La risposta è semplice ma inquietante. Qualcuno, probabilmente disturbato dall’attività della Dott.ssa Corsello, strumentalizza situazioni irrilevanti, come quella del “co.co.pro.” instaurato da mia figlia, per condurre una vergognosa ed infamante campagna che ha, forse, lo scopo di distogliere l’attenzione da altri aspetti su cui correttamente la S.V. ha deciso di fare chiarezza.
Da uomo di legge, credo nella giustizia e sono certo che la verità su tutta la questione verrà presto alla luce.
Avv. Salvatore Tamburo