PALERMO – Da qualche ora sono arrivate nuove regole anche per il mondo della scuola ma l’ultima circolare era stata emanata, appena da due giorio, dopo il decreto del 27 gennaio. E così mentre lo scenario cambia di ora in ora è bene fare un check su Dad e gestione positivi con chi, qualche settimana fa aveva lanciato l’allarme: il segretario generale di Flc Cgil Palermo, Fabio Cirino. “La curva è fortunatamente in discesa – dice – e quindi la situazione è cambiata ma persistono delle criticità non volontarie. Il peso ricade soprattutto sui presidi. Ci vengono segnalate difficoltà di comunicazione. Per questo continuiamo a chiedere un tavolo tra tutte le istituzioni. Diversamente i dirigenti scolastici continueranno a essere lasciati soli”.
La nuova circolare del ministero
L’ultima circolare ministeriale è appena di due giorni fa e si occupa della fornitura di mascherine FFP2 per alunni e personale in autosorveglianza, della verifica digitale delle condizioni sanitarie che consentono la fruizione della didattica in presenza e la riammissione in classe in regime di autosorveglianza, e della somministrazione gratuita dei tamponi rapidi alla popolazione scolastica delle scuole primarie.
Centralità assume fra tutti il secondo punto. Attraverso l’app “Verifica C-19” le scuole potranno controllare il possesso da parte degli alunni delle condizioni sanitarie per l’applicazione del regime di auto sorveglianza. Tutto ciò avverrà mediante la lettura di un QR code e, proprio questa sarebbe una rivoluzione, senza necessità di presentare certificazione medica. In questo modo così gli uffici scolastici potranno verificare se l’alunno ha ricevuto la dose booster, ha completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti o è guarito dal Covid nei 120 giorni precedenti.
Il bilancio della Flc
Il quadro normativo muta in modo rapido ormai da settimane e sono attese nuove modifiche. Discutendo con Fabio Cirino (segretario generale Flc Cgil Palermo) è possibile fare un punto. “Nei giorni scorsi – racconta il sindacalista -, avevamo raccolto le difficoltà segnalateci dai dirigenti scolastici. Erano difficoltà interpretative rispetto al fatto che le circolari ministeriali erano in contrasto con il decreto legge. Erano, anche, difficoltà dovute al fatto che le procedure per la gestione dei positivi erano molto complesse e farraginose. La diversificazione delle misure a seconda dell’ordine e del grado – aggiunge – ha creato difficoltà nella gestione delle singole classi sottostanti a protocolli diversi. Le Regioni d’altronde hanno chiesto modifiche al sistema. Le scuole sono scuole. Invece – spiega -, erano diventate centri periferici delle Asp”.
“Permangono le difficoltà”
Ma c’è stato anche un problema con il tracciamento. “Ancora oggi, come allora – spiega il sindacalista -, ci sono dei problemi con le Usca scolastiche. Capiamo bene – dice – che queste unità operative hanno grossi problemi a gestire tutte le segnalazioni ma ci chiediamo come sia possibile gestire un rapporto istituzionale se il tuo interlocutore chiama con un numero anonimo. I presidi – chiosa il rappresentante Flc – hanno dovuto gestire le questioni solo attraverso le mail. Ci serve invece un numero da chiamare per avere un confronto quando è necessario assumere decisioni.
Oggi, spiega poi il sindacalista “è chiaro che anche a scuola la situazione sta migliorando in linea con la flessione generale dei casi nell’intera comunità nazionale. l problemi di gestione, però, rimangono. Persistono perchè tutto ricade sulle spalle dei dirigenti scolastici e del personale che li coadiuva”. Cirino ne fa l’elenco. “Sebbene in misura minore – spiega -, continuano a esserci classi mezze piene e mezze vuote, in didattica mista. Continuano a esserci nelle classi dei contagi e continua a esserci così il bisogno di coordinamento con le Usca. Poco fa – racconta – ho sentito una preside che mi ha raccontato il fatto che il tampone a un bambino positivo viene fatto dopo cinque giorni quando dovrebbe essere fatto quello di verifica. I presidi si sono trovati così nelle condizioni di dovere assumere decisioni da soli. Per questo continuiamo a chiedere un tavolo per fare il punto sullo stato dell’arte con il massimo spirito costruttivo”.
Quali possibili regole?
Sul punto delle regole per il sindacalista “l’errore sta a monte”. “Quando il ministero – è la sua opinione – non ha erogato le risorse per sdoppiare le classi. Una cosa è gestire una classe da 12 e un’altra è gestire una classe da 25 – argomenta Fabio Cirino – sia nel mantenimento delle distanze che nella gestione dei positivi. Non credo, invece – aggiunge – che la soluzione corretta sia scaricare ancora le responsabilità sui dirigenti scolastici. In questi mesi sono stati in prima linea e hanno subito tutta la pressione nella gestione della scuola. Alcune volte – conclude – è difficile gestire i genitori e le loro interpretazioni delle norme. Per questo sarebbe molto più semplice farlo con il conforto dei sanitati.
Le misure adottate dal Consiglio dei ministri
Nelle scuole dell’infanzia, i bambini, che per lo più non sono vaccinati e non hanno l’obbligo della mascherina in classe, restano a scuola fino al quinto contagio del proprio gruppo o classe. Poi stanno a casa in quarantena, che è ridotta da dieci a cinque giorni. Per rientrare è sufficiente un tampone antigenico fatto in farmacia, dove è gratuito con la prescrizione del medico.
Nelle scuole elementari, i bambini vaccinati restano sempre a scuola: dopo il primo caso nella classe dovranno indossare per 10 giorni la mascherina Ffp2. I non vaccinati andranno in Dad a partire dal quinto caso. Per rientrare dovranno mostrare l’esito di un tampone molecolare o antigenico anche fatto in farmacia dove è gratuito con la prescrizione del pediatra. Nel caso in cui un bambino presenti sintomi compatibili con il Covid, è sufficiente un tampone anche autosomministrato a casa con l’autocertificazione del genitore.
Infine, nelle scuole medie e nelle scuole superiori, per i guariti, gli esenti e i vaccinati da meno di 120 giorni o con il booster, non è prevista didattica a distanza.. Vanno in Dad al secondo caso nella classe coloro che ancora non hanno completato il ciclo vaccinale. Staranno a casa per cinque giorni (e non più per 10). Il rientro in classe avverrà con tampone negativo anche della farmacia, gratuito con prescrizione del medico. Nel caso in cui uno studente presenti sintomi compatibili con il Covid, è sufficiente un tampone anche autosomministrato a casa con l’autocertificazione del genitore.