PALERMO – Avevano sub affittato ad una coppia di ragazzi una stanza di una scuola occupata abusivamente. E non avendo ricevuto i soldi richiesti avrebbero provato ad ottenerli con le minacce.
Vito e Maurizio Ruggieri, di 55 e 23 anni, padre e figlio, sono stati arrestati dalla polizia con l’accusa di tentata estorsione. Tutto ruota attorno all’occupazione dell’istituto professionale Salvemini di viale Michelangelo. Da circa un anno i locali sono abitati da un gruppo di senza casa.
Sabato sera giunge una telefonata al 113. I poliziotti piombano in un’abitazione nei pressi di via Dogali, dove c’è la caserma dei vigili urbani. Si sentono urla: “Mi devi dare i soldi”; “Ve ne dovete andare soldi non ne ho”. Dentro una delle abitazioni gli agenti trovano un uomo in lacrime. Racconta di essere stato minacciato, e non è la prima volta, dai Ruggieri. Pretendono i soldi per la stanza che hanno concesso di utilizzare all’interno della scuola al figlio dell’uomo aggredito verbalmente e alla sua compagna. La richiesta iniziale era di 500 euro, ora ne vogliono 150 “perché altrimenti ammazzo te e tuo figlio”.
I poliziotti raccolgono una serie di testimonianze. Ne viene fuori la storia di mesi di minacce, di persona, telefoniche ma anche via sms. “Nessuna minaccia” si difendono i due Ruggieri, assistiti dall’avvocato Giovanni Di Benedetto. Padre e figlio su richiesta del pubblico ministero Ilaria De Somma vengono fermati e condotti al carcere Pagliarelli. Il giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Il legale, dal suo studio di via Antonio Veneziano, fa sapere che già oggi presenterà istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame.