PALERMO – Cosa può cambiare con il rientro a scuola? La risposta potrebbe essere contenuta nel documento redatto dalle Regioni e Province Autonome individuate a supporto della Conferenza e della Commissione Salute: Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, PA di Trento e Veneto. Un documendo che segna le linee guida che si estenderanno a livello nazionale, salvo imprevisti. LEGGI ANCHE – “NON VACCINATI RESTATE A CASA”
Sicilia
La riapertura delle scuole in Sicilia, dopo la pausa delle festività di fine anno, è fissata al 10 gennaio 2022. Lo ha deciso, d’intesa con il presidente della Regione Nello Musumeci e con il Dasoe dell’assessorato alla Salute, l’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale della Regione Siciliana, in variazione a quanto previsto dal decreto assessoriale n.1187 del 5 luglio 2021. Il provvedimento riguarda, in Sicilia, le scuole di ogni ordine e grado, i corsi di formazione professionale in obbligo scolastico e le Fondazioni Its. CONTINUNA A LEGGERE
LA STRATEGIA
Le Regioni hanno differenziato la strategia in base al numero di casi identificati nella classe/gruppo/sezione. Il numero di casi è conteggiato nel gruppo di contatti scolastici identificati all’interno della classe e per le scuole dell’infanzia nel gruppo/sezione. Il numero di casi – aggiungono le Regioni – è conteggiato ed individuato nell’arco di 10 giorni. Poichè alla stato attuale le potenzialità di esecuzione di tamponi antigenici o molecolari nelle strutture pubbliche è sottoposto ad una importante pressione, la verifica circa la presenza di casi successivi al primo può basarsi su tamponi antigenici eseguiti in diversi contesti o eseguiti in autosomministrazione vigilata a scuola”.
Scuola di presenza
Ai presidi e al personale scolastico “possiamo dire solo grazie” e “dico loro di stare tranquilli. Il nostro personale è vaccinato al 90%. Siamo a un gradino di sicurezza in più ma questo non basta, lo dico da sottosegretario all’Istruzione. Dobbiamo continuare a promuovere i vaccini facendo capire a tutta l’Italia che la scuola deve essere in presenza. Se teniamo aperte attività commerciali, ristoranti, stadi, teatri, non possiamo ancora una volta danneggiare otto milioni di studenti”. Lo ha detto all’ANSA il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso in visita a Expo 2020 Dubai. “Speriamo tutti di uscire al più presto da questa emergenza, però dobbiamo cercare di convivere” con questa pandemia “con buon senso, con cautela, evidentemente tenendo conto dei dati”, ma al 23 dicembre “i numeri che la struttura sanitaria ci consegna sono dell’1% di studenti positivi e il 3% di studenti in quarantena. Evidentemente ci sarà un aggiornamento”, ma “io non sono di quelli che preme per soluzione più facile di chiudere le scuole e tutti in didattica a distanza. La Dad non è il male assoluto, ma per poterla fare dobbiamo prima formare il nostro personale. C’è tanto da fare, e la politica dovrebbe essere maggiormente all’altezza della propria classe docente e della propria comunità scolastica. Noi ce la mettiamo tutta”, ha concluso.
Ipotesi in discussione
Il governo lavora in queste ore alle nuove misure per frenare l’impennata di contagi causata dalla variante Omicron: una riunione della cabina di regia dovrebbe tenersi intorno alle 15 e il Consiglio dei ministri a seguire, nel pomeriggio. E’ quanto si apprende da diverse fonti governative. Le ipotesi sul tavolo, per l’estensione del Super Green pass e dell’obbligo vaccinale, sarebbero ancora diverse, anche per le divergenze tra i partiti della maggioranza, ma dalla serata di ieri ha preso quota l’idea di introdurre l’obbligo per le categorie più fragili e per le fasce d’età più a rischio, a partire dagli over 60. Altri dossier in discussione sono quelli delle regole per la Dad a scuola e la circolare per lo smart working nella Pa.
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