PALERMO – Sono finiti in una terra di nessuno burocratica e non ci stanno, i docenti delle scuole primarie e dell’infanzia che hanno iniziato a lavorare grazie al diploma magistrale. Una sentenza del Consiglio di stato ha stabilito che non possono più essere immessi in ruolo senza una laurea o un concorso, condannandoli al precariato, e per questo stamattina si sono riuniti davanti alla Direzione scolastica regionale chiedendo un decreto d’urgenza per fare rimanere al loro posto tutti i diplomati magistrali.
A scatenare le proteste è stata la sentenza con cui, poco prima di Natale, il Consiglio di stato ha stabilito che nelle scuole primarie e dell’infanzia possono passare di ruolo solo insegnanti che abbiano una laurea in Scienze della formazione, o che abbiano superato un concorso. In questo modo il Consiglio ha tagliato fuori i cinquantamila insegnanti in tutta Italia che hanno iniziato la professione grazie al diploma magistrale, che fino al 2001 abilitava all’accesso delle graduatorie per il ruolo. Senza la possibilità di essere ammessi in ruolo, denunciano in piazza gli insegnanti, quello che resta è la prospettiva di un precariato a vita.
Ma c’è anche chi viene beffato quasi sul traguardo, come i seimila insegnanti che, sempre in seguito all’abilitazione ottenuta con la magistrale, erano riusciti ad accedere alle graduatorie di ruolo. “Quando si viene chiamati per il ruolo si inizia un anno di prova in cui è previsto l’affiancamento di un tutor, – racconta un insegnante – e alla fine dell’anno, superate le valutazioni di una commissione, si passa finalmente al tempo indeterminato. È molto raro non passare le valutazioni”. Con la sentenza del Consiglio di stato, però, persino chi è arrivato a questa fase potrebbe essere rimandato a casa: “Io e i miei amici, quando abbiamo iniziato l’anno di prova, abbiamo brindato – continua l’insegnante – perché è il punto di arrivo di una vita al servizio della scuola. Ma adesso rischiamo di essere salutati a luglio con un nulla di fatto e un nuovo anno da precari davanti a noi”.
Per questo insegnanti e sindacati chiedono un incontro con i Dirigenti scolastici di ogni Regione: “Stiamo portando avanti tre richieste, – dice Giovanni Portuesi, vicepresidente regionale del sindacato Anief – vogliamo un decreto urgente che sani i diplomati magistrali, tutti devono rimanere al loro posto e garantire la continuità didattica. Chiediamo poi l’inserimento dei diplomati nelle graduatorie a esaurimento, e la salvaguardia del posto di chi è entrato in ruolo ma sta terminando l’anno di prova”. Quella di oggi, prosegue Portuesi, è la prima di una serie di iniziative: “Non protestiamo contro una sentenza, le sentenze si appellano e Anief ha già dato incarico ai suoi legali contro la decisione del Consiglio di stato”