ROMA – Regioni ed Enti Locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro a scuola. La conferenza Stato-Regioni sul tema scuola si è appena conclusa, decretando la data ufficiale: si tornerà in aula il 14 settembre.
Il testo, si legge sul Corriere della Sera, prevede screening e test a campione per tutto il personale scolastico e per gli studenti, ma anche la riduzione di un metro tra le teste degli alunni. Quanto all’obbligo della mascherina, ad agosto verranno valutati un eventuale alleggerimento della misura o l’abolizione per le scuole elementari.
Nel testo si parla anche di una “diversa modulazione settimanale” dell’orario – e non più del sabato da considerare tassativamente come giorno di scuola – nel caso in cui gli spazi a disposizione degli istituti non consentissero soluzioni agevoli per svolgere le lezioni durante la settimana.
La didattica a distanza rimane un’alternativa, unita alla didattica tradizionale in una forma mista, ma andrà intesa come ‘extrema ratio’ per le scuole superiori in caso di impossibilità a procedere in altro modo.
Riguardo agli eventuali contagi, il ministero ha previsto che ogni scuola si doti di un medico competente, figura individuata dall’azienda sanitaria di riferimento da chiamare in caso di necessità.
La prima bozza sulle linee guida aveva creato un malcontento generale fra dirigenti scolastici, genitori e presidenti di Regione. Secondo i presidi italiani, il piano era un misto rischioso di doppi turni, didattica mista ed eccessiva autonomia demandata a ogni singolo istituto, sia in tema di individuazione di nuovi spazi per svolgere le lezioni, sia dal punto di vista delle responsabilità personali in caso di emergenza sanitaria.
Se dalla conferenza Stato-Regioni traspare che l’esecutivo Conte abbia alleggerito la pressione sui governatori, questo non sembra valere per i dirigenti scolastici. “Chiediamo al ministero di definire i livelli essenziali delle prestazioni (come, ad esempio, la percentuale minima del tempo scuola in presenza) – dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola – affinché il sistema resti unitario e riduca le differenze esistenti tra le varie aree geografiche. All’interno di questi vincoli che, ripetiamo, non servono ai dirigenti per scaricarsi dal peso della responsabilità, ma servono al Paese per garantire il servizio essenziale dell’istruzione, i dirigenti scolastici sapranno organizzare, coordinare, valorizzare il personale attraverso un’alleanza indispensabile con docenti, ata e famiglie”.
Speranza: “Intesa importante”
“L’intesa trovata oggi tra governo, regioni, province e comuni sulle linee guida relative alla riapertura delle scuole è un primo importante passo avanti. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme anche con il massimo coinvolgimento delle forze sociali”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza. “È essenziale – aggiunge – investire nuove ingenti risorse per garantire la riapertura di tutte le scuole nella massima sicurezza. È un obiettivo fondamentale su cui tutto il Paese deve essere unito”.
Conte: “La scuola ripartirà in sicurezza”
In conferenza stampa, il premier Giuseppe Conte assicura che “la scuola ripartirà in classe il 14 settembre in massima sicurezza”, annunciando anche la disponibilità di un ulteriore miliardo di euro per rendere la scuola più moderna, sicura e inclusiva.