Sea Watch vicina a Lampedusa | Salvini: "Vado a piedi ad Agrigento" - Live Sicilia

Sea Watch vicina a Lampedusa | Salvini: “Vado a piedi ad Agrigento”

Botta e risposta tra la ong e il ministro dell'Interno

MIGRANTI
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“Restiamo in stand by a circa 16 miglia dall’isola”. Lo scrive su Twitter la Sea Watch ribadendo che non tornerà verso la Libia con i 52 migranti soccorsi due giorni fa. “Avendo ricevuto come unica indicazione il porto di un Paese in guerra – sottolinea la Ong – la Sea Watch ha fatto rotta a nord, verso il porto sicuro più vicino alla posizione del soccorso: Lampedusa”.

“Open ports”, “open hearts”, aprite i porti, aprite i cuori: sono i due striscioni che sono stati appesi a bordo della Sea Watch 3, che ha postato una foto su twitter con tutto l’equipaggio e i migranti soccorsi. “Siamo arrivati davanti a Lampedusa e abbiamo bisogno di un porto sicuro per sbarcare le persone soccorse, di cui 5 minori e due molto piccoli – afferma la Ong – Davvero un Ministro della Repubblica italiana vuole costringerci a portare queste persone in un Paese in guerra? Davvero l’Ue permette una tale violazione dei diritti umani?”.

Ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto così sull’ipotesi che la Procura di Agrigento possa far attraccare la Sea Watch 3 e poi sequestrare la nave: “E la sequestra un’altra volta e la dissequestra un’altra volta, no, vado a piedi ad Agrigento a farmi spiegare perché. Una va bene, due va bene, la terza volta no”.

“I porti italiani restano sbarrati”, prosegue il ministro dell’Interno, sottolineando che “la SeaWatch ha caricato a bordo degli immigrati che stavano per essere salvati dalla guardia costiera libica. Poi ha chiesto a Tripoli un porto di sbarco, ma quando lo ha ottenuto ha detto che non avrebbe mai riportato gli immigrati indietro. Quindi la ong si è messa a girovagare per il Mediterraneo costringendo donne, uomini e bambini a inutili sofferenze. Poi ha chiesto indicazioni all’Olanda, avendo bandiera olandese”. “Successivamente – ha aggiunto – ha contattato ancora l’Italia, ma per le navi pirata i nostri porti restano chiusi. Siamo di fronte all’ennesima sceneggiata dei finti buoni: a questo punto vadano verso il Nord Europa”.


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