Seicento demolizioni non eseguite | Comune proprietario dei beni - Live Sicilia

Seicento demolizioni non eseguite | Comune proprietario dei beni

Il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque

L'amministrazione ora dovrà decidere se procedere alla distruzione o utilizzare gli immobili per fini di pubblica utilità.

Bagheria
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PALERMO – La Procura di Palermo scrive al Comune di Bagheria: Sono oltre 600 gli immobili sul territorio di Bagheria per i quali esistono già sentenze passate in giudicato e per i quali il Comune può già procedere all’immissione in possesso e alla relativa decisione, da parte del Consiglio comunale, per la demolizione o l’utilizzo per pubblica utilità se non ricadenti all’interno di aree soggette ad inedificabilità, oltre le altre 4474 pratiche per le quali esistono ancora procedimenti di condono edilizio ancora da definire. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha informato i cittadini interessati, attraverso l’invio di una raccomandata, su come procedere alla definizione di pratiche edilizie in sanatoria.

L’amministrazione infatti sta accelerando la definizione delle pratiche di condono edilizio risalenti al 1985, 1994 e 2003 (ex Legge n° 47/85, Legge Regionale n° 37/1985, Legge n° 724/1994 e Legge 326/2003) ed informa i cittadini che hanno ancora in sospeso tali pratiche che devono affrettarsi a concluderle pagando gli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione, ed i conguagli delle sanzioni, la cosiddetta oblazione. Il gruppo di lavoro, formato da tecnici comunali del servizio condono edilizio e del servizio repressione abusivismo edilizio, ha iniziato ad aggiornare un apposito database di tutte queste specifiche pratiche al fine di rispondere, in tempi celeri, a quanto disposto dalle Procure di Palermo e Termini Imerese. Contestualmente si sta lavorando per continuare a predisporre gli atti di concessione edilizia in sanatoria relativamente a pratiche provviste di tutti gli adempimenti e le note di diffida mancanti. Due direzioni comunali dunque, la IX Edilizia Privata, Condono e Sanatoria e la X Pianificazione Urbanistica, Prevenzione Repressione e Abusivismo edilizio sono a lavoro sul condono e la repressione all’abusivismo edilizio.

Impegno dell’amministrazione è quello di ricondurre la legalità nel territorio contestualmente sta anche valutando in che modo, sempre nel rispetto delle norme in materia, si possano aiutare i cittadini, ed in particolar modo coloro che sono proprietari di prima casa in cui vivono, per il diritto di abitazione. Ciò che è importante mettere in evidenza che per queste circa 600 pratiche, i cittadini hanno già perso ogni diritto, immobili, fabbricati, saranno ora in possesso dell’amministrazione comunale e che per gli immobili ricadenti all’interno della fascia di inedificabilità assoluta, non c’è più nulla da fare: devono essere abbattuti. Le Procure della Repubblica di Palermo e di Termini Imerese attendono infatti gli atti consequenziali alle ingiunzioni di demolizione. Sarebbero già 4 le prime pratiche ad essere portate in Consiglio comunale dal Sindaco che ha proposto di mantenere l’immobile per le finalità pubbliche. 2 sono i progetti di demolizione e rimessa in ripristino di opere mediante demolizione coatta. Le norme di riferimento sono l’articolo 7 della legge 47/85 (confluito nell’art. 31 DPR 380/2001) in cui si parla di opere già sanzionate e di cui è già avvenuta l’acquisizione al patrimonio comunale e l’articolo 2, sempre della stessa legge, che prevede la demolizione d’ufficio. Nel primo caso possono esserci anche opere/immobili che non contrastando con gli interessi urbanistici, paesaggistici e monumentali possono anche essere mantenuti per finalità pubbliche, in caso contrario è prevista la demolizione.

E’ importante sottolineare che per tutti questi casi non si acquisisce solo l’immobile ma anche l’area di pertinenza, il proprietario che, dopo i numerosi solleciti ed informative ricevute, non ha ottemperato rischia inoltre un’ammenda da 2 mila a 20 mila euro così come disposto dalla legge 164/2014. Di contro se sono gli uffici comunali a non portare a termine le pratiche ne rispondono anche dirigenti e funzionari preposti: ne potrebbe derivare infatti un consistente danno erariale dal momento che per quegli immobili già rientrati a far parte del patrimonio comunale, ne è venuto meno oltre che l’arricchimento del patrimonio stesso, anche i canoni previsti per i casi in cui l’immobile viene lasciato in diritto di abitazione dell’occupante. Senza contare che tutte le spese per la demolizione saranno a carico del proprietario. In merito alle pratiche sanabili l’amministrazione, con la delibera di Giunta n. 50/2015 ha introdotto nuove modalità di rateizzazione degli oneri e, come detto, è allo studio della Giunta una proposta di deliberazione da presentare al Consiglio per venire incontro a specifici casi in cui si voglia garantire, ove possibile, il diritto all’abitazione della prima casa. L’amministrazione comunale terrà i cittadini interessati costantemente informati sulla questione.

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