ROMA – “Fino a quando non riusciremo a portare in piazza un milione di persone, il nostro obiettivo è destinato al fallimento”. Queste le parole del leader siciliano dei Forconi, Mariano Ferro, nel giorno in cui il coordinamento guidato dallo “scissionista” Danilo Calvani, ha organizzato sit-in di protesta davanti alle sedi delle prefetture, ai quali però si registra poca adesione. “Cosa ne penso di lui? – risponde -, dico solo che un coordinamento nazionale esiste ancora, e poi c’è un uomo solo che se n’è andato”.
“Non credo che riusciranno a raggiungere il loro obiettivo di far cadere il governo – continua parlando delle manifestazioni organizzate dal movimento di Calvani -. Fino a quando non riusciremo a portare in piazza un milione di persone, non faremo traballare proprio nessuno”. La divisione tra i due leader è ormai netta, anche se – dice Ferro – “siamo entrambi espressione della rabbia che viene dal malcontento”. “Ora il nostro obiettivo principale – concludere – è avere risposte dal governo, raggiungere l’obiettivo delle manifestazioni dei mesi scorsi”.
Intanto, parla anche Martino Morsello, presidente dell’aula dura del movimento. “I Forconi si riuniranno stasera ad Enna per un coordinamento regionale che dovrà concordare le nuove azioni di lotta – dice -. Non saranno manifestazioni lampo, siamo determinati ad andare avanti ad oltranza”. Morsello ha pure annunciato che a breve partirà la raccolta di firme per indire un referendum contro l’euro. E ha chiesto nuovamente le dimissioni dei governi regionale e nazionale.