MASCALI – Coperte e mozziconi di sigarette sono tra gli oggetti repertati ieri mattina dai carabinieri del Sis, Sezioni Investigazioni Scientifiche, di Catania all’interno dell’abitazione di Dario Meffi, il 39enne pregiudicato di Mascali, finito in manette lo scorso 16 maggio con le pesanti accuse di sequestro di persona, violenza sessuale e rapina ai danni di una 24enne. Il sostituto procuratore di Catania Valentina Grosso, che coordina le indagini, ha disposto una serie di accertamenti tecnici non ripetibili per rilevare eventuali impronte ed altre tracce biologiche a supporto delle accuse nei confronti dell’indagato. Alle operazioni, iniziate alle 9 e 30 e conclusesi poco meno di due ore dopo, hanno preso parte anche i carabinieri di Mascali, il legale Laura Brischetto, in sostituzione di Giuseppe Musumeci, difensore di fiducia di Dario Meffi, e l’avvocato Michele Pansera, nominato dalla parte offesa. All’interno della casa i carabinieri della scientifica hanno anche recuperato un frammento di collana ed il pendente di un orecchino, probabilmente della vittima. Anche questi oggetti sono stati portati nei laboratori a Catania. Gli esiti degli esami giungeranno solo tra alcune settimane.
LE ACCUSE. Sono le 23 dello scorso 15 maggio quando, nonostante si trovasse sottoposto agli arresti domiciliari, Dario Meffi esce di casa armato di una sega con una lama di ben 40 centimetri. Lungo la strada l’uomo avrebbe incontrato una 24enne, residente a Mascali, e l’avrebbe costretta sotto la minaccia dell’arma a seguirlo fino a casa. Lì avrebbe abusato sessualmente di lei, rubandole anche 55 euro in contanti, una collanina d’oro ed un paio di orecchini.
Un incubo dal quale la ragazza, che non parla l’italiano, poiché di nazionalità bulgara, sarebbe riuscita a sottrarsi approfittando di un momento di distrazione del suo aguzzino, allontanatosi per pochi secondi. Sufficienti alla vittima per telefonare al padre e chiedergli aiuto. Lanciato l’allarme, sul posto giungono poco dopo i carabinieri di Mascali, che irrompono nell’appartamento del 39enne, liberando la giovane, sotto shock. All’ospedale di Taormina, dove la 24enne viene trasportata per le cure, i medici riscontrano diversi politraumi giudicati guaribili in 10 giorni. Dario Meffi viene rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza a Catania.