Sequestro al "re" delle scommesse| Nel mirino i beni di Bacchi e Nania - Live Sicilia

Sequestro al “re” delle scommesse| Nel mirino i beni di Bacchi e Nania

Colpito un patrimonio da 6 milioni di euro. C'è pure una lussuosa villa a Mondello.

PALERMO – Auto, appartamenti, società, rapporti finanziari e anche una lussuosa villa in viale Margherita di Savoia a Mondello. Un patrimonio che ammonta a sei milioni di euro finisce sotto sequestro su disposizione della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. Il provvedimento scatta nei confronti di Benedetto Bacchi e Francesco Nania, il primo è uno dei nomi più noti del settore delle scommesse in Italia. Titolare del marchio “B2875” con sede legale a Malta avrebbe scalato il potere grazie all’appoggio dei boss di Cosa nostra, tra cui proprio Nania, suo braccio destro.

Nello specifico, a finire sotto sequestro sono undici immobili tra Palermo, Partinico e Borgetto, tre veicoli, sei rapporti finanziari, una quota societaria, quattro società con sede a Partinico, quattro società con sede a Malta, attive prevalentemente nei settori dei giochi e scommesse e dell’edilizia. Nei confronti di Nania è stato invece stato disposto il sequestro di una società nel settore dell’esportazione alimentare di Ottaviano, in provincia di Napoli.

Entrambi sono stati arrestati nell’operazione “Game Over” che lo scorso febbraio ha portato trentuno persone in carcere, accusate a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso, riciclaggio e associazione per delinquere finalizzata alla produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno confermato l’esistenza di una forte correlazione tra l’attività dell’organizzazione mafiosa Cosa Nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale da gioco e di raccolta di scommesse in seno alle quali, quotidianamente, si muovono consistenti flussi di denaro che rappresentano una delle più cospicue fonti di reddito degli ultimi anni per la stessa associazione criminale. In questo contesto tra gli arrestati figurava, con un ruolo di primissimo piano, proprio Bacchi, imprenditore del settore dei giochi e delle scommesse online, il quale, tramite un vero e proprio accordo contrattuale con Cosa Nostra palermitana, era riuscito, nell’arco di un breve arco temporale, a monopolizzare il settore e realizzare una rete di agenzie di scommesse abusive capaci di generare profitti quantificati nell’ordine di oltre un milione di euro mensili.

Parte dei profitti ottenuti tramite questo sistema, venivano poi distribuiti come compenso alle famiglie mafiose, in relazione al volume d’affari dei punti scommesse distribuiti nelle varie aree di influenza mafiosa. Le indagini patrimoniali svolte dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo accertato che l’ingente patrimonio di Bacchi era frutto del riciclaggio di capitali di provenienza illecita e che i beni erano anche intestati a prestanome.

Lo stesso provvedimento eseguito oggi, dispone l’amministrazione giudiziaria della SI.CO.SE srl di Partinico: è emerso il controllo diretto da parte sua dell’attività di impresa, esercitata dalla stessa società. Nania, a capo della famiglia mafiosa di Partinico, già sorvegliato speciale e condannato per la sua partecipazione all’organizzazione mafiosa, con sentenza definitiva che ha terminato di espiare nel 2013, sarebbe stato il “gancio” interno a Cosa Nostra, ha sostenuto l’imprenditore nei rapporti con le varie articolazioni territoriali legate ai boss. Nania, come emerso dall’inchiesta, avrebbe sviluppato un proprio progetto imprenditoriale nel settore dell’esportazione di prodotti alimentari verso gli Stati Uniti, servendosi di un commercialista campano a sua volta finito in manette durante il blitz di febbraio. Quest’ultimo avrebbe anche fatto da prestanome e formale intestatario della Trading Enterprise srl, che fa parte del patrimonio sequestrato.


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