Maxi sequestro per tre imprenditori: avrebbero aiutato Messina Denaro - Live Sicilia

Maxi sequestro per tre imprenditori: avrebbero aiutato Messina Denaro

La storia riguarda una tenuta dei Salvo di Salemi VIDEO
MISURE DI PREVENZIONE
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SAN GIUSEPPE JATO (PALERMO) – In confisca vanno i beni di Ciro Gino Ficarotta, del figlio Leonardo e del nipote Paolo Vivirito. Tra cui una tenuta agricola a Santa Ninfa con sessanta ettari di terreno e 15 immobili per un valore di 1,5 milioni di euro.

Il blitz del 2018

La Corte di appello di Palermo ha confermato il provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani. Le indagini sono della Direzione investigativa antimafia.

Gli imprenditori furono coinvolti, nel marzo del 2018, in un blitz dei carabinieri assieme ai boss di Salemi e Vita, Michele Gucciardi e Salvatore Crimi. Allora emerse, ancora una volta, il ruolo di Vito Nicastri, conosciuto come “il signore del vento”, a cui sono stati confiscati beni per oltre un miliardo di euro.

La tenuta dei Salvo

I boss trapanesi erano riusciti ad aggiudicarsi all’asta la tenuta di Giuseppa Salvo, moglie di Antonio Maria Salvo, nipote di Nino e Ignazio, esattori mafiosi di Salemi. Formalmente era stata acquistata da Roberto Nicastri, fratello di Vito, e poi ceduta alla Vieffe Agricola di Ficarotta e Vivirito per 530.000 euro.

Il prezzo di vendita reale dei terreni era notevolmente superiore a quello dichiarato negli atti notarili. Ciro Gino Ficarotta avrebbe versato la differenza, circa 200 mila euro in contanti, nelle mani dagli uomini di Cosa Nostra per la loro “intermediazione immobiliare”. Quei soldi sarebbero serviti per finanziarie la latitanza di Messina Denaro.

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