VITTORIA (RAGUSA) – Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso i banditi che, giovedì sera, a Vittoria, hanno sequestrato un 17enne per rilasciarlo dopo 24 ore. Sono i legali della famiglia del ragazzo a farlo sapere. Stando a quanto riferito agli organi di stampa, la fisionomia di due dei sequestratori sarebbe abbastanza chiara. Ingrandendo i frame – fanno sapere – si vedrebbero due uomini: uno magro, l’altro robusto col volto coperto.
Il sequestro di Vittoria
Il giovane sarebbe stato imprigionato nelle campagne di Vittoria, piantonato da 3 o 4 uomini incappucciati. Dal luogo del sequestro, l’auto avrebbe impiegato circa sei minuti. È stata la stessa vittima, rilasciata ieri sera dopo un sequestro lampo, a raccontare dettagli utili alle indagini. I carcerieri gli hanno dato del cibo (un panino) e consentito di dormire.
Secondo gli avvocati della famiglia, l’azione sarebbe stata pianificata da un manipolo di balordi che, vista la reazione delle forze dell’ordine, avrebbero preferito rilasciare la vittima e correre ai ripari.
“Lo hanno trattato bene, non lo hanno minacciato, gli hanno dato da bere e un panino da mangiare. Ma mio figlio non aveva fame, ha mangiato poco e ha bevuto tanto. La paura e la tensione era tanta. È stato un incubo, per lui e per tutti noi” è la testimonianza del padre del 17enne.
Il ragazzo era incappucciato
Sul tragitto in auto dopo il rapimento, la ricostruzione del genitore segnala delle differenze rispetto a quanto emerso circa il racconto del figlio. “Era incappucciato – spiega il padre – e non ha visto il percorso. Hanno però viaggiato per un bel po’, forse per una mezzora. Lo hanno condotto all’interno di una casa e lì è rimasto da solo, in una stanza. Gli uomini che si recavano da lui erano sempre incappucciati. Si trattava forse di una casa di campagna. Non si sentivano rumori. Ha però sentito il rumore degli elicotteri che sorvolavano la zona”.
“A un certo punto della giornata – dice il genitore – lo hanno fatto uscire, lo hanno caricato in auto e sono ripartiti. Lo hanno lasciato in strada, fuori dall’abitato di Vittoria. Lui ha camminato per un bel po’ fino alla città, poi ha incontrato delle persone che lo hanno caricato in macchina e lo hanno accompagnato in commissariato”.
“I rapinatori sembravano italiani”
“I rapitori erano tre o quattro, sembravano italiani. Ma non hanno parlato molto. Mio figlio ha avuto l’impressione che fossero adulti, forse dei quarantenni” ha aggiunto il padre parlando con l’Ansa. “Quando è stato rapito ci hanno chiamato i suoi amici, i ragazzi che erano con lui nella piazzetta dicendo cosa era avvenuto e che mio figlio era stato prelevato – continua – Abbiamo chiamato la Polizia e sono scattate le ricerche”.
E ancora: “Le forze dell’ordine, la magistratura, sono stati encomiabili. Hanno agito con grandi professionalità e le ricerche sono state avviate subito, tutti sono stati coinvolti nel tentativo di riportare mio figlio a casa”.
Nessuna richiesta di denaro
Alla domanda se ha ricevuto richieste o sia stato contattato dai rapitori, l’uomo ha detto: “No, non abbiamo avuto nessun contatto. E siamo stati in collegamento costante con le forze dell’ordine. Ci hanno accompagnato e sostenuto”.
Le condizioni del ragazzo. “Mio figlio – ha detto il padre – sta bene, per fortuna. Lo ripeto, non è stato maltrattato. Ma ha avuto tanta paura. Stamattina ha potuto riposare più a lungo, la tensione è stata tanta. Speriamo che possa riprendersi presto. Adesso è a casa, con la sua famiglia e questo è ciò che conta” ha concluso.
Stamani, il procuratore di Ragusa, Francesco Puleio, ha incontrato la stampa e fatto il punto sulle indagini.

