PALERMO – Quasi 13 milioni di euro per far ripartire l’edilizia e completare la trasformazione del centro storico di Palermo. La giunta Orlando ha approvato una delibera che consentirà di avere già dalla prossima settimana l’avviso per l’erogazione dei contributi del così detto settimo bando: fondi che copriranno per metà i soldi spesi per rimettere a nuovo case ed edifici, anche se la previsione è che i proprietari alla fine spenderanno qualcosa in più facendo giungere la cifra a sfiorare quota 30 milioni.
Un iter partito a inizio 2015 con la presentazione del regolamento in consiglio comunale, continuato ad agosto scorso con il voto finale di Sala delle Lapidi e ora giunto quasi a compimento. “Con questa delibera – dice il vicesindaco Emilio Arcuri – ci mettiamo in condizione di emanare l’avviso la prossima settimana che, a differenza dei vecchi bandi, prevedrà la presentazione di istanze e progetti on line. I contributi non potranno andare a imprese o società immobiliari ma, secondo i vecchi criteri della legge regionale, solo ai proprietari privati singoli. Con questo si recupera la consuetudine di intervenire con operazioni di restauro, ma si riattiva anche un circuito economico virtuoso nel campo dell’edilizia”.
“Questo intervento – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – rappresenta un altro grande passo sul fronte del recupero del patrimonio edilizio e sul fronte della riattivazione di un circolo virtuoso di economia. Entro pochi mesi infatti grazie a questo bando si attiveranno lavori non invasivi e non aggressivi del territorio, ma anzi di riqualificazione e per la sicurezza. Un plauso va agli uffici che hanno predisposto il bando in tempi brevissimi, perché tutti sappiamo quanto ci sia necessità di rilanciare in modo intelligente il settore dell’edilizia e tutto il suo indotto, restituendo condizioni di sicurezza a tanti edifici del centro storico”.
Si tratta delle economie dei precedenti bandi che dovranno contribuire a far rinascere un centro storico in cui, secondo il censimento effettuato nel febbraio del 2014 dagli uffici comunali, ci sono 1.458 edifici bisognosi di interventi. Di questi 228 sono casi urgenti, 304 edifici pericolanti e 901 degradati, con un trend decrescente rispetto al 2010 (1.535) e al 2007 (1.573). La mappatura, che comprende gli antichi quattro mandamenti (Palazzo Reale, Castellammare, Tribunale e Monte di Pietà) ha messo in luce le condizioni difficili di interi quartieri: da via Maqueda al Capo, dalla zona del Tribunale alla Vucciria, passando per i mercati storici e l’Albergheria.
Negli anni Novanta sono stati quattro i bandi emanati e finanziati con 170 miliardi di lire dalla Regione, con una legge del 1993: gli avvisi sono datati 1995, 1997, 1998 e 1999. Per il primo bando ci sono ancora in corso 4 cantieri, per il terzo e il quarto uno a testa, per un totale di 190 ammessi. Il quinto e il sesto risalgono invece al 2002 e al 2006, finanziati con la Cassa depositi e prestiti. I soldi, però, non sono stati spesi tutti e la crisi ha fatto il resto, bloccando i lavori e lasciando alcune somme inutilizzate. Somme che da anni attendevano un via libera giunto però in zona Cesarini, quasi a ridosso della fine della consiliatura.
La delibera consente la possibilità di eseguire interventi di somma urgenza anche prima del rilascio della concessione edilizia, precisa alcuni aspetti del regolamento che in questi anni hanno dato vita a contenziosi e querelle legali e adegua i prezzi di alcune lavorazioni che hanno subito un incremento medio del 2,5%. Il direttore dei lavori dovrà inoltre rilasciare al termine dell’intervento una certificazione che attesti la conformità al progetto approvato. Verrà data priorità agli edifici pericolanti e saranno ammessi solo i privati cittadini, con esclusione di ditte e imprenditori. Le istanze si potranno presentare dal 121esimo al 180esimo giorno dalla pubblicazione dell’avviso.