“Le due caselle vanno occupate subito, non possono essere prigioniere di trattative politiche e di contrasti all’interno della maggioranza”. Così la Cgil Sicilia funzione pubblica interviene nella vicenda che riguarda le società partecipate della Regione: Sas e Seus 118.
“E’ arrivato il momento di agire, di assumere provvedimenti immediati – afferma il segretario generale, Gaetano Agliozzo – che sono necessari ed inderogabili per consentire alle due strutture, che erogano servizi importanti per le comunità, di potere funzionare a pieni giri. Ma perché questo avvenga – osserva Agliozzo – è fondamentale che Seus 118 e Sas abbiano delle guide solide, competenti e autorevoli, le cui nomine non possono essere subordinate a tempistiche e beghe connesse alle dinamiche di natura politica. Siamo di fronte ad uno scenario che, in assenza di interventi urgenti, è destinato a produrre effetti sempre più drammatici, anche sotto il profilo della tenuta sociale. Incombe infatti il serio rischio che i dipendenti dei due enti a breve non percepiscano gli stipendi. Il senso di responsabilità istituzionale imporrebbe un sollecito cambio di passo rispetto a queste delicate questioni – sottolinea Agliozzo – ecco perché chiediamo all’assessore Razza e al presidente Musumeci di imprimere velocemente una sensibile accelerazione alla stato delle cose che, ahimè, blocca le designazioni dei rispettivi vertici”.
“L’incomprensibile e assurda melina – spiega Agliozzo – finisce per limitare e penalizzare l’attività di Sas e Seus 118, costrette a viaggiare sul binario di una tirata ordinaria amministrazione con tutte le inevitabili conseguenze negative del caso. Non può essere la Sicilia e non possono essere sempre i siciliani a pagare il conto per colpa di una politica miope, distratta e affaccendata in faccende che spesso perdono di vista l’interesse della collettività e il bene comune. Fp Cgil Sicilia non ci sta – conclude il Segretario Generale – e, senza fare sconti a nessuno, continuerà la propria intransigente lotta sindacale a difesa delle legittime istanze dei lavoratori e a beneficio delle comunità a cui vanno garantiti i servizi”.