Sfratto rinviato per il Baretto: "Il Comune rivendichi la proprietà" - Live Sicilia

Sfratto rinviato per il Baretto: “Il Comune rivendichi la proprietà”

I clienti hanno atteso l'arrivo dell'ufficiale giudiziario che posticipato il tutto al 19 agosto

PALERMO – “Vergogna. Il Baretto non si tocca”. È il grido di protesta dei tanti palermitani che questa mattina si sono dati appuntamento davanti alla storica attività a Mondello, per manifestare contro l’esecuzione di sfratto della Corte d’Appello di Palermo.

La sentenza dà ragione alla società Italo Belga e stabilisce che è proprietaria della passeggiata a mare di viale Regina Elena. Davanti al locale, ormai con la saracinesca abbassata, gestito da oltre cinquant’anni dalla famiglia Schillaci, amici e clienti storici hanno atteso l’arrivo dell’ufficiale giudiziario che ha rinviato l’esecuzione al 19 agosto. Nella mattinata il Comune di Palermo ha depositato la richiesta di sospensiva dell’esecuzione di sfratto.

A fermare il sequestro è stata una questione nata sulle particelle oggetto di sfratto, quindi sui reali metri quadrati. Si tratta di un dettaglio riportato nella sentenza che stabilisce l’esecuzione. L’ufficiale giudiziario si è astenuto e ha ritenuto opportuno rinviare. Il documento riporta che il Baretto viene sequestrato per 37,5 metri quadri a fronte di circa 87 metri quadri reali occupati dall’attività. Nell’attesa della sospensiva dell’esecuzione di sfratto, il Baretto continuerà a lavorare fino a metà agosto.

“Adesso devono essere documentate le relazioni dalle parti, poi si aspetta la Cassazione – spiega Schillaci, titolare del Baretto – non so quale provvedimento arriverà nel mese successivo e se sarà eseguito lo sfratto. Il Comune – evidenzia – ci deve continuare a sostenere rivendicando la proprietà. A prescindere dalla sospensiva – prosegue – dovrebbe iniziare un contenzioso per rivendicare la proprietà di tutto il lungo mare di Mondello, per ovviare alle problematiche nate con la società. L’azione di forza che deve fare è questa. L’affetto e il sostegno ricevuto dai palermitani in questa fase brutta e delicata dello sfratto dimostrano che il Baretto è un pezzo di storia è un posto pubblico e la gente non vuole subire questo sopruso”.

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