Sgretolato l'impero di Nizza |Condannata cupola della droga - Live Sicilia

Sgretolato l’impero di Nizza |Condannata cupola della droga

Tutti i nomi e le condanne. LE FOTO DEI CONDANNATI

L'inchiesta Carthago
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CATANIA – Ancora una condanna per Andrea Nizza. Venti anni è la pena comminata dal Gup Flavia Panzano per l’ex capo della cupola della droga di Librino. Alla sbarra insieme al rampollo della famiglia di trafficanti sono finiti anche i suoi uomini più fedeli e i soldati che gestivano, controllavano e vigilavano gli affari e il territorio per conto del giovane boss. Pene pesantissime quelle dalla giudice: da 15 anni ai 2 anni per 28 degli imputati che la scorsa estate sono stati coinvolti nella maxi inchiesta Carthago che aveva azzerato le tre più importanti roccaforti dello spaccio nel quartiere di grattacieli e stradoni. Lo smercio di marijuana e cocaina avveniva sotto l’effige del nome di Andrea Nizza, all’epoca del blitz ricercato, che aveva militarizzato Librino assoldando giovanissimi pronti alle incursioni armate per “dimostrare” che il capo indiscusso era il latitante, nonostante il fratello Fabrizio fosse diventato un pentito.

Ma la mano della giustizia non lascia il tempo ai “picciotti” di Nizza di organizzare le trincee ed evitare il tracollo del potere mafioso di Andrea. Ormai un boss in declino. L’inchiesta Carthago ferma ogni tentativo di riassetto del gruppo santapaoliano di Librino. Non a caso l’indagine prende il nome della potente città del Mediterraneo Cartagine, che fu completamente distrutta dai romani in un momento di difficolta. Tutto per evitare che potesse un giorno “risorgere”. L’azione della Procura aveva questo obiettivo, colpire un gruppo già ferito da blitz, defezioni e con un capo costretto a stare lontano per evitare le manette. La cattura di Andrea Nizza è arrivata a gennaio, appena in tempo per partecipare alle udienze in cui i pm Lina Trovato, Rocco Liguori e Giuseppe Sturiale hanno sviscerato l’apparato probatorio racconto in mesi e mesi di indagini dai carabinieri.

Non è stato solo analizzato il ruolo di Andrea Nizza, ma anche dei suoi fedelissimi come Danilo Scordino (condannato a 11 anni e 4 mesi), gli Arena (Massimiliano condannato a 14 anni, 11 anni e 4 mesi rispettivamente per Simone e Maurizio), i fratelli Cristaudo (14 anni per Martino, 11 anni e 4 mesi per Agatino) e anche i Celso (11 anni e 4 mesi rispettivamente per Michele e Davide). L’inchiesta arriva a ricostruire anche i canali di reinvestimento dei frutti del traffico di droga gestito da Andrea Nizza: viene fuori la figura di Salvatore Fonte (condannato a 2 anni per il reato, derubricato, di favoreggiamento), figlio della “regina dello street food” catanese, la ‘za Rosa. I magistrati lo definiscono “la banca di Andrea Nizza”. Da febbraio a maggio si sono susseguite le arringhe dei legali che compongono il collegio difensivo: gli avvocati Salvo Pace, Andrea Gianninò, Rosario Arena, Alessandro Santangelo, Gigi Latino, Barbara Ronsisvalle, Alessandro Palermo, Giuseppe Marletta, Roberto D’Amelio, Marco Tringali, Patrizia Impallomeni, Giovanna Colombo, Vito Pirrone e Giuseppe Strano Tagliareni.

La Gup Flavia Panzano ha letto il dispositivo all’aula di Bicocca: 28 condannati e 2 imputati assolti.

LE CONDANNE. Massimiliano Arena, 14 anni, Maurizio Arena, 11 anni e 4 mesi, Simone Arena 11 anni e 4 mesi, Salvatore Auteri, 3 anni 4 mesi e 6 mila euro di multa, Giuseppe Barbato, 14 anni, Angelo Bombace (collaboratore di giustizia) 4 anni e 8 mesi, Giovanni Caruana, 8 anni e 8 mesi, Giovanni Catalano, 14 anni (pena rideterminata in continuazione con altra sentenza, Davide Celso, 11 anni e 4 mesi, Michele Celso, 11 anni e 4 mesi, Antonino Cocuzza, 2 anni (da aggiungere ad altra sentenza), Eros Salvatore Condorelli, 11 anni e 4 mesi, Lorenzo Costanzo, 12 anni e 8 mesi, Agatino Cristaudo, 11 anni e 4 mesi, Martino Cristaudo, 14 anni, Salvatore Fonte, 2 anni, Carmelo Migliorino, 10 anni (pena rideterminata in continuazione con altra sentenza), Giuseppe Nicolosi, 15 anni e 4 mesi, Andrea Luca Nizza, 20 anni, Francesco Pirrello, 12 anni e 8 mesi, Giovanni Privitera, 11 anni e 4 mesi, Marco Antonio Romeo, 13 anni e 4 mesi (pena rideterminata con altra sentenza), Danilo Scordino, 11 anni e 4 mesi, Filippo Scordino, 4 anni e 8 mesi, e 10.000 euro di multa, Carmelo Sottile, 14 anni, Agatino Torrisi, 7 anni 4 mesi e 30 mila euro di multa, Andrea Venturino, 11 anni e 4 mesi, Marcello Venturino, 11 anni e 4 mesi, Orazio Ursino, 11 anni e 4 mesi.


LE ASSOLUZIONI. Assolti Mario Cardona Costa e Sessa Carmelo per “non aver commesso il fatto”.

L’INCHIESTA – E’ giugno del 2016 quando i carabinieri eseguono l’operazione Carthago, portando in carcere i componenti del cartello della droga (diretto da Nizza) che avrebbe controllato (direttamente e indirettamente) piazze di spaccio a Librino, San Giovanni Galermo e San Cristoforo. Il giro d’affari stimato dagli investigatori è di 80 mila euro al giorno. I carabinieri seguono il flusso del denaro sporco e ricostruiscono alcuni degli investimenti di Andrea Nizza.


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