Siccità: quelle polemiche scritte sull'acqua, mentre la Sicilia ha sete

Siccità: quelle polemiche scritte sull’acqua, mentre la Sicilia ha sete

Commenti

    Questa è la sesta (SESTA) fase gravemente siccitosa che la Sicilia ha affrontato negli ultimi 50 anni. Non è più grave di alcune delle altre. I dati storici, consultabili da chiunque, lo confermano. Periodicamente la Sicilia attraversa queste fasi, è sempre successo e succederà in futuro. Le parole del Puglisi che descrive la situazione financo come “piaga biblica” (che ricordano quelle di altri media che hanno parlato di “situazione apocalittica”) sono esagerate ed a-scentifiche, espressione della inopportuna tendenza mediatica a dipingere a tinte catastrofiste una realtà che dal punto di vista climatologico non è nulla di mai visto. Una tendenza che, danneggiando il turismo, può arrecare alla Sicilia più danni economici di quelli già causati dalla siccità.
    Il vero problema, la vera “piaga biblica” o “calamità”, non è la siccità, ma l’atavica inefficienza amministrativa siciliana. E’ per via di questa inefficienza che non ci si è preparati ad affrontare adeguatamente l’attuale siccità. Nel corso dei decenni ha amministrato l’isola non ha mai finanziato e posto in essere gli interventi che avrebbero consentito di affrontare questa siccità con relativa tranquillità, evitando buona parte dei problemi che invece ora ci sono. E quindi abbiamo condutture colabrodo, 13 delle 26 grandi dighe siciliane che non funzionano, invasi che non sono mai stati mai curati come sarebbe stato necessario fare etc. etc.

    Mi sono limitato a rileggere le parole di persone competenti, senza nulla togliere alle sue osservazioni. Un uomo che su queste cose lavora, Dario Cartabellotta, dirigente dell’Agricoltura, ha dichiarato: ““Neanche il 1990 e il 2002, considerate le peggiori degli ultimi 50 anni, sono paragonabili a quello che sta accadendo quest’anno. Negli ultimi 100 anni non si era mai vista qualcosa di simile”. Di seguito il link. Fermo restando che la non prontezza delle strutture è stata sottolineata – ha ragione lei – come concausa. Cordiali saluti e grazie https://livesicilia.it/siccita-cartabellotta-emergenza-senza-precedenti-ecco-cosa-faremo/

    L’amministrazione regionale sta dimostrando inefficenza strutturale
    Si fanno progetti che dovrebbero essere definiti in tempi rapidissimi ed invece la burocrazia ne allunga i tempi a dismisura non consoderando che le campagne non possono apettare e che si è ormai in un punto di non ritorno.
    Se si deve agire in emergenza occorre efficienza e celerità ma purtroppo i nostri burocrati non ne sono capaci.
    Vergogna.

    I mezzi usati in campo ora non sono sufficienti….

    Rispondo al dott.Puglisi. (non riesco a farlo direttamente sotto la sua replica, il sito sembra non consentirmelo, non capisco perchè; forse problemi miei di connessione). Le parole del Cartabellotta, persona che ha una competenza specifica in materia, mi lasciano perplesso. Quando scrivo che questa fase siccitosa non è più grave di “alcune delle altre” (non tutte) io ragiono proprio in base ai dati del SIAS. A fine Maggio 2024 il SIAS scriveva che, al 31 del mese, l’accumulo medio registrato in Sicilia nell’arco di 12 mesi (quindi Maggio 2023-Maggio 2024) ammontava a 453 mm. Nel 2002, nello stesso periodo, l’accumulo medio risultava essere stato di 415 mm, addirittura inferiore (e 453 mm di per sé è già molto poco), e le condizioni delle riserve idriche superficiali erano simili alle attuali. Non sono dati molto diversi da quelli del ’90 ,quando nel periodo in questione si sfiorò la media dei 500mm. Ma quell’anno fu l’apice di un triennio siccitoso, quindi l’isola era stremata.
    Questi dati testimoniano che la fase siccitosa attuale non è di per sé più grave di altre del passato. Forse ad essere più gravi sono gli effetti della siccità, e qua si torna al discorso delle infrastrutture: 22 anni fa le condizioni di tubature, dighe, invasi probabilmente erano migliori , il che mitigava un poco di più l’impatto della siccità. Ma da allora non ci sono stati significativi lavori di restauro/rinnovo/manutenzione su tutto il territorio regionale.

    IlProf ci solleva: tutto sommato quest’estate è uguale a quelle di prima con un po’ più di siccità. E i tavoli speciali, le cabine di regia, le dichiarazioni di calamità nazionali, di circostanze eccezionali, le nomine commissariali e la richiesta di poteri in deroga voluti dal presidente Schifani? Tempo Perso. Ma la buona notizia (non solo per il Presidente) è che finalmente potrà andare in ferie, dopo un anno e mezzo di duro lavoro. Buone ferie Presidente, e tanta acqua davanti per estati meno siccitose.

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Purtroppo il commissario straordinario per i lavori decennali sulla A19 è il presidente della regione che è palermitano e non percorre la tratta della A29 che porta da Caltanissetta a Catania e nemmeno la Catania Messina. Entrambe le strade sono altamente pericolose e le osservazioni - lamentele del comico palermitano non saranno le ultime, la politica aspetta che ci scappi il morto: io che percorro la Caltanissetta - Catania speriamo che me la cavo

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