PALERMO – “Nell’intervista di sabato 6 giugno Antonello Cracolici nella polemica con il PDR,per alcune contrapposizioni elettorali che si cono verificate nel corso della recente campagna elettorale per le amministrative, chiama in causa anche Sicilia Democratica, dal momento che in alcune realtà importanti, come ad esempio marsala ha visto anche una divisione anche tra il PD e Sicilia democratica. Per quanto ci riguarda nessuno di Sicilia Democratica considera il PD un partito girevole. Anzi al contrario! Consideriamo il PD più che un alleato per vincere un’elezione, ma la componente fondamentale per portare avanti un progetto che ridia speranza ai siciliani, per un miglioramento delle condizioni di vita e per una prospettiva di crescita che superi la gravissima situazione in cui ci troviamo. Un progetto che deve unire i siciliani attorno al centro sinistra di cui il PD è parte fondamentale ma non esaustiva”. Così Elio Sanfilippo, segretario di Sicilia democratica a Palermo.
“E’ questo il significato dell’intuizione di Lino Leanza – aggiunge Sanfilippo – nel dare vita a questa nuova formazione politica che si caratterizza per un ancoraggio al territorio e ai suoi bisogni, al mondo dell’impresa e del lavoro, al rilancio dell’Autonomia, oggi sempre più considerata estranea e perfino ostile dai siciliani. Ecco perché al di la della polemica e delle responsabilità sulle fratture avvenute, che ovviamente ognuno tende a scaricare sull’altro, sarebbe opportuno riflettere sulle cause che hanno determinato tale frattura. Nessuno può quindi considerare il PD un “partito girevole”, ma al tempo stesso il Pd non può considerarsi l’asso pigliatutto, considerando le altre componenti della coalizione semplici portatori d’acqua, utili al bisogno, insomma la vecchia concezione degli “utili idioti”. Proprio per il momento difficile e complesso che il centro sinistra sta attraversando in Sicilia e nel Paese il PD deve dare prova di grande responsabilità se vuole assolvere il ruolo di guida del processo di rinnovamento avviato nel paese e che in Sicilia stenta a decollare. Sicilia Democratica ha sempre dato e continuerà a dare prova di lealtà e di essere organicamente legata al progetto generale che il presidente Renzi sta portato avanti, ma lealtà non significa subalternità, al contrario confronto sui contenuti, rispetto delle diverse sensibilità della coalizione e quindi comune assunzione di responsabilità nell’interesse non del singolo partito ma della Sicilia. Altrimenti – conclude Sanfilippo – si corre il rischio che da porta girevole si diventi un portone chiuso e questo credo che, a cominciare da Antonello Cracolici, non lo voglia nessuno”.