PALERMO – “I coordinatori regionali di Sicilia Democratica Ezechia Paolo Reale e Giacomo Scala guardano con favore l’ingresso nel gruppo parlamentare all’ARS dell’On.le Nicola D’Agostino e invitano i deputati che hanno espresso perplessità a rivedere la propria posizione”. Così una nota di Sicilia democratica dopo la spaccatura nel partito in merito all’ingresso di D’Agostino, contro il quale si sono espressi tre deputati su cinque.
“Abbiamo sempre manifestato interesse a rafforzare la presenza di Sicilia Democratica nel territorio regionale – dichiarano i coordinatori Reale e Scala. Guardiamo con favore la richiesta di adesione al Gruppo parlamentare formulata dall’On.le Nicola D’Agostino perché rafforza la rappresentanza politica di Sicilia Democratica nel territorio siciliano ed apporta nuova energia al Partito. Il dibattito interno a Sicilia Democratica circa i tempi e i modi di realizzazione del patto federativo con il PDR – dichiarano in maniera congiunta Ezechia Paolo Reale e Giacomo Scala – non deve far perdere di vista la forza propositiva e progettuale di un Partito che, nella sua pur breve esistenza, è riuscito a convogliare e rappresentare gli interessi e le aspettative dei tanti siciliani che fin alle ultime elezioni amministrative hanno confermato con il loro voto grande fiducia in un progetto che raccoglie riformisti e moderati. Il perdurare degli indugi da parte di alcuni deputati e la chiusura del Partito ad energie nuove rischia – dichiarano Reale e Scala – di apparire un arroccamento a difesa di posizioni personali in un momento in cui occorre far ricorso al senso di responsabilità ed alla massima generosità per superare uno stallo politico che rischia di paralizzare la Sicilia”.
E’ per questo che i coordinatori regionali invitano i deputati che hanno manifestato perplessità circa l’ammissione al gruppo parlamentare dell’ On.le D’Agostino a rivedere la propria posizione ed a lavorare congiuntamente ad un rafforzamento del Partito.
“Il percorso che porta al patto federativo con il PDR, che nulla toglie alla autonomia gestionale dei due partiti – continuano Reale e Scala – è un passaggio politico importante e di prospettiva perché arricchisce e rafforza all’interno del Governo regionale la capacità propositiva e contrattuale dell’area dei riformisti, contribuendo a migliorare l’azione politica e la capacità progettuale del Partito”.