Sicilia, la partita della burocrazia: imprese e incognita Cts - Live Sicilia

Sicilia, la partita della burocrazia: imprese e incognita Cts

Cosa accade nell'organismo nato in seno all'assessorato regionale Territorio e ambiente

PALERMO – C’è “forte attenzione” nel mondo delle imprese attorno a quello che sta accadendo attorno alla Cts, la commissione tecnico specialistica che valuta i progetti di sviluppo presentati alla Regione. Una commissione di 60 esperti, nata in seno all’assessorato Territorio e ambiente, dalla quale passano, ad esempio, tutte le autorizzazioni per gli impianti rinnovabili (al di sotto di una certa potenza) e tutte le iniziative di sviluppo presentate da aziende.

Angelini in uscita

Il presidente della commissione, il docente universitario Aurelio Angelini, è in uscita dopo l’inizio del suo incarico partito nel 2020 con il governo Musumeci. E con lui sono in scadenza 25 dei 60 commissari che compongono la struttura che valuta i documenti presentati. Sul lavoro della commissione e del suo presidente si sono concentrate numerose critiche  anche da parte di esponenti della giunta precedente per i ritardi con cui venivano esitate le pratiche, accuse dalle quali Angelini si è sempre difeso (con il supporto del presidente Musumeci) snocciolando numeri della sua attività. Un malumore per il funzionamento della stessa che non è stato nascosto neanche dall’attuale presidente della Regione, Renato Schifani, che adesso chiede un cambio di passo. E sulla durata di questo processo che si concentrano le preoccupazioni delle imprese che chiedono tempi certi.

L’attività della Cts


La Cts, secondo quanto dichiarato da Angelini, nel corso di questo anno ha raggiunto gli 892 pareri emessi contro la cinquantina circa che venivano esitati prima della sua presidenza. C’è da dire, inoltre, che negli anni del governo Musumeci le richieste per l’installazione di impianti di rinnovabili giunte negli uffici sono più che raddoppiate. Ma è anche raddoppiato il numero dei commissari passato da 30 a 60. Nel mezzo c’è stata la campagna elettorale con Schifani, allora candidato, che non aveva nascosto le perplessità sulla figura di Angelini alla guida alla Cts anche durante il confronto con Confindustria poco prima delle elezioni.

Il futuro

Questo quanto successo fino ad ora. Adesso si pensa al futuro. L’assessore Elena Pagana ha emesso un bando che assegnava 10 giorni di tempo per trovare il successore di Angelini e rinnovare i 25 commissari in scadenza. Il bando, però, è stato prorogato dallo stesso presidente della Regione, Renato Schifani, allungando i tempi di due mesi con una giunta che è stata convocata appositamente. Nel frattempo, nelle intenzioni del governo regionale, sarà scelto un commissario tra i 35 ancora in carica e l’assessorato al territorio dovrà studiare una norma per snellire le procedure.

I tempi delle autorizzazioni

Ma è proprio questo periodo di interregno che preoccupa gli operatori. Perché i tempi delle autorizzazioni potrebbero allungarsi (circa 500 i progetti già presentati ed ancora da esaminare) e quelli ancora da presentare potrebbero essere rimandati nell’attesa che la Regione approvi la riforma per comprendere quali saranno le nuove norme. «Prima dell’adozione da parte della giunta”, sottolinea il presidente della Regione Renato Schifani, “il testo normativo di riforma verrà illustrato ai corpi intermedi interessati, per acquisirne eventuali osservazioni e proposte. Occorre razionalizzare la gestione delle procedure di valutazione ambientale e ridurre le criticità esistenti, per migliorare progressivamente il rapporto tra istanze e provvedimenti emanati, riducendo i tempi autorizzativi”. Ma in questa fase si rischia una fase di incertezza che non piace alle imprese che chiedono tempi chiari e orizzonti certi per potere formulare i propri investimenti.  

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