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Sicilia nella morsa dei rifiuti

A Enna, nel Messinese e nel Trapanese
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Il leit motiv è sempre lo stesso: non sono stati pagati gli stipendi e gli operatori hanno incrociato le braccia. A Enna, a Milazzo e anche nel Trapanese.

L’epicentro dell’emergenza si registra a Enna dove da dieci giorni la raccolta è ferma e la città è invasa da 300 tonnellate di immondizia. Ciò nonostante il sindaco, Paolo Garofalo, abbia disposto il pagamento di 170 mila euro come anticipo degli stipendi di ottobre dei 70 dipendenti di Siciliambiente. I lavoratori non si fidano, un precedente pagamento è stato bloccato per l’ingiunzione di un creditore e, per arginare la difficoltà, è stato aperto un conto corrente apposito. Una soluzione temporanea che non scongiura il rischio di insolvenza per Siciliambiente.

I lavoratori dell’Ato Me2, che serve Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Castroreale, hanno ricevuto un acconto sugli stipendi di settembre e ottobre, nonostante l’accredito di 3 milioni di euro alla società per ripianare i debiti. Risultato: blocco degli straordinari e raccolta a rilento.

L’Ato Tp2 Belice Ambiente ha lanciato un appello ai sindaci del comprensorio: a rischio la fine dei lavori della discarica di Campobello di Mazara. Da due mesi i 240 dipendenti della società non ricevono stipendi e hanno proclamato lo sciopero per il prossimo 10 dicembre.


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