Sicilia, le nomine di sottogoverno per agevolare la manovrina all'Ars

La partita del sottogoverno per aprire la strada alla manovrina all’Ars

Partiti in pressing sulle nomine, variazioni di bilancio in stand-by a Sala d'Ercole
IL RETROSCENA
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PALERMO – L’Ordine del giorno di martedì 27 maggio all’Ars prevede l’esame della manovrina ma in realtà passerà almeno una settimana prima che il ddl variazioni di bilancio possa iniziare la sua marcia a Sala d’Ercole. Slittato il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti. Ci sarà tempo fino alle 12 del 29 maggio e così i settanta deputati di Palazzo dei Normanni potrebbero entrare nel merito del ddl a partire da martedì 3 giugno.

L’Ars tra manovrina e malumori

Il condizionale è d’obbligo dal momento che il destino della prima manovra dopo la Finanziaria di gennaio resta legato agli umori interni alla maggioranza. Diversi osservatori in casa centrodestra segnalano le difficoltà registrate dalla maggioranza nelle ultime votazioni all’Ars. Le Variazioni di bilancio, fino a quando non verrà aperto il dossier delle nomine di sottogoverno, resteranno in stand-by.

Il dossier delle nomine di sottogoverno

Si tratta di un ostacolo in più sulla strada dell’approvazione soft della manovrina. La schiarita registrata sul budget a disposizione delle forze di maggioranza per le variazioni di bilancio, infatti, non basta. Sono diverse le anime del centrodestra che chiedono di aprire il capitolo delle nomine. L’argomento non sarà esaudito del tutto ma il pressing dei partiti potrebbe convincere il governatore, Renato Schifani, a ragionare su alcune scelte rimaste nei cassetti dando così un segnale di ulteriore disponibilità.

Enti e fondazioni: le nomine in palio

Diversi gli enti e gli istituti regionali sui quali si potrebbe iniziare a ragionare. Si parte dagli Iacp provinciali e dagli Enti parco (Madonie, Nebrodi e Parco fluviale dell’Alcantara), con annessi revisori dei conti. C’è poi l’eterno Esa (Ente sviluppo agricolo), al momento affidato al funzionario regionale Carlo Turriciano.

Posti di sottogoverno anche nel mondo della cultura, con la Fondazione orchestra sinfonica siciliana (Foss) che ad oggi viene guidata dalla dirigente regionale Margherita Rizza, e la Fondazione Taormina Arte che in questo momento è affidata al commissario straordinario Sergio Bonomo. Ci sono poi i Consorzi universitari e gli Ersu (Enti per il diritto allo studio universitario), ma anche i Consorzi di bonifica. Da scegliere anche i vertici dell’Irvo (Istituto regionale vino e olio), che da ottobre è affidato alla funzionaria della Regione Giusi Mistretta, e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale. Ancora sotto commissariamento anche l’Istituto incremento ippico, con sede a Catania, che da novembre 2023 è stato affidato a Ignazio Mannino.

I partiti e le nomine di sottogoverno

Secondo diverse fonti del centrodestra “è giunto il momento di ragionare” su queste decisioni. I margini di manovra all’interno del ddl Variazioni di bilancio, infatti, resteranno minimi e così i partiti, che puntano ad aumentare le rispettive sfere di influenza, da alcuni giorni iniziano a dare segnali di interesse verso il mondo del sottogoverno. È l’elemento che potrebbe togliere più di qualche patema all’Esecutivo a Sala d’Ercole.


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