Sanità, le nomine di Firenze e Iacolino e il centrodestra siciliano

I casi Firenze e Iacolino agitano il centrodestra, nuovo duello all’Ars

Scontro in commissione tra l'autonomista Di Mauro e il democristiano Abbate

PALERMO – Le nomine nella sanità sono ancora un volta terreno di scontro tra i partiti del centrodestra siciliano. I destini di Salvatore Iacolino, confermato con una proroga tecnica di due mesi al dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute, e Alberto Firenze, scelto per guidare l’Asp di Palermo, si sono incrociati nelle stanze dell’Assemblea regionale siciliana dove è andato in scena un nuovo duello interno alla coalizione di governo.

Duello Abbate-Di Mauro

Teatro della disfida la commissione Affari istituzionali. Protagonisti l’esponente Mpa Roberto Di Mauro e il presidente dell’organismo parlamentare Ignazio Abbate (Dc), che ha guidato i lavori. All’ordine del giorno c’era la ratifica di un lungo elenco di nomine decise dalla Giunta più di un mese fa: enti parco, consorzi universitari e Iacp. Di Mauro ha chiesto ad Abbate di inserire anche il parere sulla nomina di Firenze, approvata il 3 ottobre con la proroga tecnica di Iacolino. Davanti al diniego del presidente della prima commissione, l’ex assessore all’Energia (agrigentino come Iacolino) ha chiesto che fosse messo tutto a verbale.

“Ogni volta che la Commissione è stata chiamata a dare un parere su una nomina abbiamo sempre dato un tempo congruo per l’esame dei documenti“, spiega Abbate. Il deputato Dc poi aggiunge: “Il silenzio-assenso sulle scelte fatte dalla Giunta a settembre sarebbe scattato tra due giorni, mentre per la nomina di Firenze abbiamo tempo fino ai primi di novembre per poterci esprimere”.

Più tempo per risolvere il ‘caso Iacolino’

Quanto accaduto a Palazzo dei Normanni nella seduta di commissione che ha dato l’ok alle altre nomine ha l’effetto diretto di concedere più tempo al governatore, Renato Schifani, per sbrogliare la matassa delle due nomine. Un caso sul quale è sorta una porzione consistente del castello di rivendicazioni di Fratelli d’Italia. I meloniani non hanno accettato, “nel metodo e nel merito”, la scelta di Iacolino e l’esclusione di Mario La Rocca dalla corsa per il dipartimento Pianificazione strategica e così Schifani ha promesso una soluzione che possa rinsaldare il rapporto con gli alleati.

assessorato Salute
L’assessorato alla Salute, sede del dipartimento Pianificazione strategica

La scelta di Alberto Firenze

Il ‘Piano B’, che era stato anticipato da LiveSicilia nei giorni successivi allo strappo consumato da FdI, passa necessariamente da Firenze. L’ex commissario Covid di Messina, scelto dalla Giunta per la stanza dei bottoni dell’Asp di Palermo ma la cui nomina non è stata ancora pubblicata sul sito della Regione, dovrebbe fare un passo indietro dando spazio a Iacolino. Quest’ultimo verrebbe quindi dirottato dalla Pianificazione strategica agli uffici di via Giacomo Cusmano. Se fosse passata l’accelerazione voluta da Di Mauro su Firenze, sarebbe stato più difficile rivedere la scelta da parte della Giunta e, di conseguenza, Iacolino sarebbe rimasto fuori dai giochi.

Pressing su Firenze, ma c’è un’incognita

La ‘moral suasion’ di Palazzo d’Orleans punta quindi a convincere Firenze ma la partita è aperta anche sotto il profilo legale. A complicare la strada per un ritorno di Iacolino all’Asp di Palermo, infatti, potrebbe essere un comma contenuto nel decreto legislativo 39 del 2013. La norma vieta di nominare direttore generale di un’azienda sanitaria chi, nei tre anni precedenti, abbia ricoperto “la carica di amministratore di ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico regionale che svolga funzioni di controllo, vigilanza o finanziamento del servizio sanitario regionale”. La figura di capo dipartimento, di contro, non viene citata dalla norma che, secondo la visione di alcuni addetti ai lavori, deve essere interpretata letteralmente. Secondo quest’ultima linea di pensiero, quindi, non ci sarebbero ostacoli per Iacolino all’Asp.

Asp Palermo
L’Asp di Palermo

Il muro di FdI contro Iacolino

Una partita a scacchi dove al momento si registra la ferma volontà di entrambi i manager di restare ciascuno nelle proprie posizioni. Iacolino, che nel giorno del vertice di maggioranza sapeva già di essere in bilico, è forte di una proroga tecnica di due mesi che avrebbe dovuto aprire al nuovo contratto da dg. Il muro alzato da FdI ha convinto Schifani a rassicurare l’alleato sulla “soluzione” al problema.

Il supermanager, dal canto suo, per tutta la settimana scorsa è andato avanti con il consueto programma di lavoro. Martedì 14 ottobre ha partecipato ad un incontro sull’endometriosi all’Ars. Accanto all’assessora alla Salute Daniela Faraoni, Iacolino ha illustrato i provvedimenti della Regione per andare incontro alle donne affette dalla malattia. Venerdì 17 ottobre tappa a Catania per le Giornate della prevenzione organizzate dall’Asp etnea.

Iacolino contro Micari

Tra un appuntamento e l’altro, dalla sua pagina Facebook, il direttore generale ‘pro tempore’ della Pianificazione strategica ha trovato anche il tempo per rispondere agli attacchi dell’ex rettore di Palermo Fabrizio Micari, oggi volto di Italia viva. Tra i due uno scambio di battute al vetriolo, in un terreno diventato ormai prettamente politico.


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